Fermo.- Falsifica due testamenti olografi per incassare un eredità di 1,8 milioni di euro. E tutto questo a danno degli eredi legittimi del defunto. E’ accaduto a Fermo. Responsabile della truffa un amministratore di sostegno di un uomo incapace di intendere e volere. A scoprirlo è stato il comando provinciale della Guardia di Finanza.
Un mese dopo il decesso del malato, erano stati pubblicati due testamenti a cura dell’amministratore che è anche cugino del defunto. Secondo le Fiamme Gialle, dalla lettura risultava che l’assistito aveva nominato, con il primo testamento, il suo stesso amministratore di sostegno in qualità di erede universale e con il secondo testamento la moglie dell’amministratore, in qualità di beneficiario di una polizza vita, in sostituzione dei beneficiari precedentemente indicati in polizza. Ma non bastava. All’interno del primo testamento, era stato espressamente indicato che la designazione ad erede universale dell’amministratore di sostegno era motivata dalla ” vicinanza e l’assistenza che lo stesso aveva garantito al de cuius negli ultimi anni della sua esistenza.”
Ma una specifica consulenza grafologica-calligrafica disposta dall’Autorità giudiziaria su richiesta della Guardia di Finanza ha appurato la falsità dei testamenti.
Tuttavia, acquisito in maniera fraudolenta il patrimonio di 1,8 milioni di euro, l’erede illegittimo e la sua famiglia avevano già attuato una serie di operazioni finanziarie diversificate, investendo in titoli una parte della somma.
Ma le indagini svolte dai finanzieri del Gruppo di Fermo, hanno consentito di identificare tutti i flussi di denaro, incamerati grazie alla condotta illecita e sottoporre a sequestro – su mandato del Gip – il denaro presente sui conti e i valori mobiliari acquistati.
Il responsabile della condotta illecita è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Fermo.