San Benedetto del T.(Ap).- La Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto ospita dal 18 luglio al 29 settembre l’esposizione “Sub Rosa. Il segreto di Venere”, una mostra di Michelangelo Pistoletto e Mary Zygouri
Gli splendidi ed eleganti esterni della Palazzina Azzurra, dall’inconfondibile stile razionalista, ospiteranno la grande scultura
in marmo bianco di Carrara e acciaio di Michelangelo Pistoletto “Rosa trafitta” (1982-83), praticamente inedita, mentre all’interno verrà esposto uno dei celebri Quadri specchianti degli stessi anni, un Ritratto di donna napoletana, serigrafia su acciaio inox lucidato a
specchio.
Mary Zygouri, artista visiva classe 1973 nata ad Atene che vive e lavora tra la Grecia e l’Italia, proporrà in grande sinergia un
video della performance site-specific Venus of the rags/In Transit/Eleusis, che racconta una performance del 2014 in occasione
della quale l’artista trascinò a mano su un carretto improvvisato nella periferia di Eleusi, in Grecia, una copia della Venere degli stracci
(1967) di Pistoletto, esponendola per le strade come una sorta di macchina processionale laica.
“La mostra Sub Rosa. Il segreto di Venere. Mostra di Michelangelo Pistoletto e Mary Zygouri – spiegano la curatrice Rosalba Rossi – è connessa, imprescindibilmente, al valore di accrescere e dare impulso, concreto e fattivo, all’obiettivo della divulgazione culturale, promuovendo e mettendo in luce, per una diffusione alla collettività, la grande realtà del collezionismo privato.
Metafora delle sfide e delle sofferenze che l’umanità affronta, ma al contempo simbolo della capacità di persistere e fiorire nonostante le avversità, “La Rosa Trafitta” è un’opera che mescola poesia e dramma visivo.
Rappresenta una ciclopica rosa scolpita in marmo bianco di Carrara, simbolo per eccellenza dell’amore e della bellezza, attraversata da un’asta di acciaio. Questo contrasto tra la delicatezza della rosa e la durezza del metallo e del marmo crea un potente impatto visivo e concettuale. La rosa, simbolo di vita, amore e passione, viene ferita ma non distrutta, suggerendo un messaggio di speranza e resistenza.
foto di Beppe Giardino