San Benedetto Tronto 12 gennaio.- “Dopo quasi da un anno dall’arrivo del nuovo Governo gialloverde, oltre che dell’assegnazione dei fondi per l’Area di crisi industriale, nulla o quasi è cambiato per noi disoccupati. Si perpetua inesorabile la discesa verso la povertà delle persone senza lavoro con oltre 45 anni di età, espulse dalle aziende private”. Così il Comitato dei Disoccupati Piceni, che critica aspramente la gestione politica recente della situazione economica del territorio ascolano, investito da una crisi occupazionale senza precedenti.
“Avevamo riposto numerose speranze nei nuovi onorevoli eletti, ma siamo rimasti profondamente delusi- scrive il Comitato, che si è molto battuto negli ultimi mesi per denunciare la decadenza del comprensorio locale e chiedere alle istituzioni e a tutti i partiti delle soluzioni concrete. “La disoccupazione purtroppo avanza così come la povertà e molte attività continuano a chiudere.”
Quali le cause ? Molteplici, secondo i Disoccupati organizzati : “ Per Confindustria noi siamo considerati usurati e obsoleti. Poi ci sono i limiti di assunzione ai 29 anni che condizionano il quadro, e infine, ma non meno importanti, i contratti a chiamata che possiamo dire – sostengono gli esponenti del Comitato – legalizzano il lavoro “nero”. “
Secondo i Disoccupati Piceni inoltre, un altro motivo “ che impedisce a molti di trovare lavoro, è il fatto che spesso alcuni dipendenti statali, svolgono la doppia attività, pubblica e privata. In questo momento di crisi economica noi chiediamo, che si debba scegliere, tra un’occupazione pubblica o privata: non è possibile che ci siano cittadini con 2 o 3 lavori e altri cittadini senza reddito e dignità. Il Piceno- proseguono- territorio terremotato e con oltre 30 mila disoccupati , merita maggiore attenzione e soprattutto un concreto “piano di sviluppo”. Tutti i nostri Onorevoli dovrebbero saperlo e impegnarsi per questo.”
Sarò raccolto questo ennesimo appello ?
