Ancona.- Pd marchigiano spaccato. Oggetto della contesa la scelta del capogruppo nell’assemblea regionale. E’ stata eletta nella carica l’ascolana Anna Casini, ma con il voto favorevole di 5 consiglieri su 8. Segno di una nomina per nulla condivisa dalla maggioranza del partito.
Tanto è vero che la stessa Segretaria regionale Dem, Chantal Bomprezzi è intervenuta sul caso in maniera netta : “Ho confidato fiduciosa che la maggioranza dei consiglieri accogliesse l’invito del Partito nazionale ad una gestione unitaria di partito e gruppo. Ho sperato fino all’ultimo. Sono dispiaciuta per questa occasione persa e con me la grandissima parte della comunità politica del PD Marche. ”
E0 già questo basterebbe per evidenziare come la nomina della Casini abbia portato ulteriori divisioni in un partito già lacerato da forti scontri interni trasversali e territoriali, personalismi accentuati e tra chi ritiene di essere il nuovo e vuole scalzare la vecchia guardia . “Evidentemente – aggiunge la Bomprezzi – ancora gli strascichi del commissariamento passato non sono superati. Così come ancora non vi è stata una piena accettazione del risultato congressuale. Ma non ci arrenderemo in questo processo di cambiamento e continueremo con determinazione a lavorare per includere e costruire l’alternativa alla destra. ” Questa è la speranza della segretaria Pd, ma forse la realtà è più complessa di quanto si pensi.
Chantal Bomprezzi, Segretaria regionale Dem
Di certo la Casini, ex assessore regionale nella Giunta Ceriscioli non sembra essere un esponente che unisce, nonostante la sua esperienza politica e amministrativa. All’indomani delle elezioni comunali di Ascoli, con la debacle del centrosinistra “unito” ( 24% appena dei consensi), il segretario Dem Angelo Procaccini si è dimesso, in polemica con chi “vuole il cambiamento solo a parole”. Non è difficile comprendere a chi si riferiva, sia come dirigenti che come consorteria che condiziona le scelte locali del Pd e di tutta l’area progressista. Magari dettando la linea – spesso sbagliata per i candidati sindaci – anche da un paesino dell’entroterra piceno che forse dovrebbe, una buona volta essere abbandonato a se stesso.