Ancona.- Il sottosuolo di Corinaldo (Ancona) regala nuovi tesori. Dopo la scoperta del cosiddetto “Principe di Corinaldo”, avvenuta nel 2018, sono stati portati alla luce numerosi reperti di grande importanza storica. Le ricerche dell’Università di Bologna nella necropoli in località Nevola vedono ora il ritrovamento di una nuova tomba principesca databile al VII secolo a.C.
Oggi i risultati della campagna di scavi sono stati presentati al pubblico, con una visita agli scavi. Le forze in campo vedono alla guida dei lavori la professoressa Federica Boschi del Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna, le dottoresse Cecilia Carlorosi e Ilaria Venanzoni della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro Urbino.
L’attento lavoro degli archeologi ha portato al rinvenimento di una fossa quadrangolare di notevoli dimensioni (3,80 x 2.20 m circa) contenente oltre 150 oggetti e posta a sua volta all’interno di un grande fossato circolare del diametro originario di 30 m.
“Particolarmente rilevante – spiegano gli esperti- è la presenza di un carro a due ruote e di un prestigioso set di oggetti in bronzo, fra cui spiccano un elmo, un calderone e numerosi contenitori finemente decorati. L’insieme dei reperti rimanda chiaramente alla sfera del banchetto, con fascio di spiedi e ascia in ferro per il trattamento delle carni e cospicuo vasellame per contenere e servire cibi e bevande, e tratteggia il personaggio celebrato come una figura di altissimo livello. Diversi oggetti provengono dal mondo etrusco, con il quale l’aristocrazia picena dell’epoca intratteneva scambi e relazioni.”
Il ritrovamento si inserisce all’interno del Progetto ArcheoNevola (diretto dall’Università di Bologna, Dipartimento di Storia Culture Civiltà), attivo dal 2018 in collaborazione con il Comune di Corinaldo e in accordo con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro Urbino.
“Corinaldo – afferma il sindaco Gianni Aloisi – può fregiarsi del titolo di terra di Principi. Un ritrovamento che conferma il valore storico culturale dell’area archeologica della Nevola che ci permetterà di conoscere, e magari riscrivere, la storia della nostra collettività. Da subito questa Amministrazione ha deciso di investire importanti risorse nella campagna di scavi e nella ricerca perché la rilevanza di ciò che sta emergendo, e speriamo che altro emergerà, è davvero importante.”