Un marchio IGP anche per le produzioni non alimentari

Ancona.- Moda, legno, tombolo, oreficeria, strumenti musicali, terrecotte, ceramica, vetro, carta, paglia, cappelli, articoli religiosi, costumi teatrali, ferro battuto.

Sono alcune delle produzioni marchigiane che potranno fregiarsi del marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta). Un marchio riservato, fino ad oggi, ai prodotti agroalimentari ed esteso ai prodotti industriali e artigianali tipici da un decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che ha recepito quanto previsto da un regolamento europeo.

“Per ottenere la IGP” informano Cna e Confartigianato Marche “occorre costituire delle associazioni di produttori e predisporre i disciplinari di produzione che dal 1dicembre 2025 saranno indispensabili per la candidatura al riconoscimento delle IGP dei prodotti industriali e artigianali no food. Il Ministero concederà alle associazioni dei produttori un contributo pari all’80 per cento delle spese sostenute fino a un massimo di 30 mila euro.

La dotazione finanziaria complessiva è di 3 milioni di euro. Il coordinamento nazionale dell’intera operazione IGP è stata affidata dal Mimit alla Regione Marche nella persona dell’assessore Industria e Artigianato Andrea Maria Antonini”

Le associazioni di produttori. I produttori locali e gli artigiani delle produzioni tipiche legate a determinate aree geografiche marchigiane, individuate dalla Regione, dovranno quindi mettersi insieme in apposite associazioni di produttori, per definire il rispetto di prassi e tecniche di produzione comuni e con il compito di redigere appositi disciplinari di produzione, per i quali chiedere il contributo ministeriale. I disciplinari dovranno essere depositati in Camera di Commercio. Le domande potranno essere presentate al Ministero dal 16 settembre al 31 ottobre.

Elenco produzioni e territori potenziali IGP non agroalimentari. Da Macerata a Fermo, da Offida a Urbania e Loreto, la Regione Marche ha individuato ventidue potenziali distretti candidati a fregiarsi del marchio IGP no Food. Si tratta delle calzature (Fermo – Macerata); pelletteria (Tolentino – Serravalle di Chienti); camicie (Camerano – Filottrano); Guanti (Tolentino); legno (Appignano); argenteria (Recanati – Osimo); gioielli in oro (Fano -Jesi – San Benedetto -Ascoli Piceno); strumenti musicali (Castelfidardo); tessuti (Carpegna – Macerata); tombolo (Offida); terrecotte (Barchi – Fratterosa – San Benedetto); ceramica (Pesaro -Urbania – Fratterosa – Ascoli Piceno – Appignano); cartapesta (Fano); vetro (Apiro); rilegatura libri (Urbino); manoscritti a mano (Recanati); carta (Fabriano – Pioraco – Ascoli Piceno ); Paglia, vimini e giunco (Sant’Ippolito); cappelli (Montappone); Corone da rosari (Loreto); costumi teatrali (Ancona); ferro battuto (Monte San Vito).

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