Payback sanitario, aziende di fornitura allarmate

Ancona – “Siamo sconcertati e indignati dal clamore mediatico e dalle discussioni in corso nella maggioranza di governo sulla tassa sugli extraprofitti delle banche, che, giusta o sbagliata che sia, rappresenta solo un dettaglio irrilevante rispetto all’enorme disastro creato dalla imposizione del payback sui fornitori di dispositivi medici. Questa norma aberrante rischia di spazzare via oltre 2 mila aziende e causare la perdita di 200mila posti di lavoro. E tutto ciò avviene nel silenzio generale.”

Lo afferma Marco Micucci, presidente della delegazione Marche di PMI Sanità, l’associazione nazionale che rappresenta le piccole e medie imprese che forniscono ospedali e cliniche di materiali indispensabili per diagnosi e cure.

Sono oltre 40 le imprese marchigiane che forniscono apparecchi elettromedicali e altri dispositivi medici agli ospedali e alle strutture sanitarie pubbliche. Dovranno concorrere a versare, insieme alle altre aziende extraregionali che lavorano con Le Ast marchigiane, 136 milioni di euro, pari al 50 per cento dello sforamento dei tetti di spesa delle aziende ospedaliere pubbliche della Regione per gli acquisti dei dispositivi medici per il periodo tra il 2015 e il 2018

Micucci rincara la dose: “Per le banche si discute di una tassazione “ridicola dell’1% sugli extra profitti. Nel nostro caso, invece, si pretende senza alcuna esitazione la restituzione di oltre il 50% del fatturato! È inaccettabile! Le chiusure delle aziende saranno inevitabili, con conseguenze devastanti non solo per il nostro settore, ma anche per il già fragile sistema sanitario e, infine, per il cittadino-paziente.”

Secondo il Presidente di PMI Sanità n Marche: “è il momento di agire con decisione. Serve un riequilibrio immediato che riporti logica e proporzionalità in questa situazione assurda. L’attenzione della premier Meloni, e dei ministri Tajani, Giorgetti, Schillaci e degli altri membri del governo, deve essere rivolta anche a questo settore strategico, colpito in maniera infinitamente più grave delle banche. Se non ci saranno interventi rapidi, il danno sarà irreversibile.”

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