Ancona.- “Ancora una volta il mondo della scuola, della ricerca, della cultura è sotto attacco da parte di chi, paradossalmente, dovrebbe impegnarsi attivamente nella sua salvaguardia.
La nuova legge di bilancio per il 2025 prevede un taglio di 41 milioni di euro per la scuola. Ciò comporta, consequenzialmente, una notevole riduzione dell’organico scolastico, che si vedrà privato di 5660 docenti e 2274 collaboratori scolastici.”
Lo scrive in una lettera pubblica di dirigenti scolastici marchigiani, la Rete degli Studenti Medi delle Marche, il più grande sindacato studentesco della regione.
“Non si accenna però ad investimenti in edilizia, per la salute mentale o per ridurre le esorbitanti spese di testi scolastici, abbonamenti ai mezzi, materiali didattici dai costi estremamente proibitivi. Neppure i nostri colleghi universitari – continua la Rete – avranno vita facile; stando al Fondo di finanziamento ordinario, verranno tolti 173 milioni di euro agli atenei italiani. Non si registrava un taglio così corposo dal 2013.”
La Rete degli Studenti Medi critica anche la scelta di rinominare il Ministero in “Ministero dell’Istruzione e del Merito”, che secondo loro ” ha esplicitato la volontà di alimentare una cultura basata sulla performatività e sull’individualismo, con gli studenti che sono stati abituati ad un’idea malata di competizione, in cui se non si hanno gli strumenti per stare al passo con gli altri, è legittimo che si venga lasciati indietro.”
Eppoi aggiunge : “Questi tagli così ingenti sono solo l’ennesima manovra che ci dimostra lo scarso interesse di questo esecutivo verso il mondo della scuola e dell’università, che invece dovrebbero essere ritenute il motore del progresso collettivo del Paese. Le scuole si troveranno a dover ridurre ulteriormente i propri servizi, non potendo fornire una qualità della didattica adeguata. Per di più, senza i mezzi per poterle acquistare, gli istituti come potranno permettersi le tecnologie didattiche, o le strumentazioni necessarie ad attività di laboratorio?”.
La Rete polemizza anche con le scelte istituzionali riguardanti “il fenomeno del dimensionamento scolastico, cui consegue l’accorpamento di più plessi, il taglio di personale e di segreteria, la centralizzazione dell’amministrazione di scuole che spesso non hanno nulla in comune tra loro (rendendo difficoltosa ed ingestibile l’organizzazione amministrativa delle suddette).”
E per tutto questo invita i dirigenti a partecipare alla mobilitazione regionale che si terrà venerdì 15 novembre -in occasione della Giornata Internazionale dello Studente- alle ore 15,30 presso Piazza Roma , ad Ancona.