Pesaro.- Resta ancora una settimana per visitare la mostra che Pesaro Capitale italiana della cultura 2024 dedica al disegno, inteso come potentissimo segno di comunicazione e trasmissione del sapere e delle idee. Sarà visitabile fino a domenica 17 novembre la mostra ‘CAPITALE’ DEL DISEGNO. Raffaello, Barocci, Cantarini, Lazzarini dalla Biblioteca Oliveriana per Pesaro 2024 allestita nei Musei Civici di Pesaro e curata da Anna Cerboni Baiardi con Anna Maria Ambrosini Massari.
Le 40 opere grafiche esposte dialogano con la collezione permanente del museo cittadino ed hanno già attratto 5000 visitatori. Provengono dalla Biblioteca Oliveriana di Pesaro, uno dei centri nevralgici della cultura della città, custode di un inestimabile patrimonio storico. Grazie ai sistemi multimediali, inoltre, è possibile ammirare anche parte del prezioso nucleo raffaellesco della Collezione Viti Antaldi, con i meravigliosi disegni oggi conservati all’Ashmolean Museum di Oxford.
In occasione del finissage, domenica 17 novembre alle 16,30 è in programma una visita guidata condotta dalla curatrice Anna Cerboni Baiardi. La visita è riservata ad un massimo di 25 persone, con prenotazione obbligatoria: tel.
I disegni esposti appartengono alla collezione Viti Antaldi e tracciano un ideale percorso con alcuni dei principali artisti che si sono avvicendati in questo territorio tra il XVI e il XVIII secolo. Centrale nella mostra è la figura di Raffaello (1483-1520), di cui è esposto l’unico disegno che resta dei tanti che facevano parte della collezione Antaldi. È piccolo ma molto prezioso, perché è tra i pochi giovanili rimasti. Si tratta, infatti, di uno studio per la Resurrezione di San Paolo del Brasile realizzata da Raffaello tra la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500, dove sono evidenti gli influssi di Perugino e di Pinturicchio.
La mostra presenta poi le opere grafiche di altri grandi maestri: l’urbinate Federico Barocci (1533-1612), attivo per il duca Francesco Maria II della Rovere insieme ai suoi valenti seguaci; i pesaresi Simone Cantarini (1612-1648), genio inquieto e innovativo, e Giovanni Andrea Lazzarini (1710-1801), protagonista del Settecento nella sua città natale e nelle Marche. Tutti questi si sono trovati a riflettere, in tempi e modi diversi, sull’opera del grande Raffaello che, nato a Urbino e infine chiamato da papa Giulio II a Roma, ha dato vita a opere ritenute così perfette da diventare modelli inesauribili per le generazioni future. La mostra ‘Capitale’ del disegno diventa per il visitatore anche esperienza sensibile, emotiva e cognitiva.
nella foto : disegno del Barocci