Residenze Artistiche Marchigiane in festa il 14 dicembre

Arcevia (An).- Residenze Artistiche Marchigiane in festa sabato 14 dicembre ad Arcevia. Un festival di una giornata per la conclusione della prima triennalità del progetto RAM . Inaugurato nel 2022, RAM è nato dalla volontà della Regione Marche che lo ha finanziato con il MiC ed attuato da Amat, Inteatro e Teatri di Civitanova, con partner associati Marche Teatro e Teatro Giovani Teatro Pirata in collaborazione con i Comuni di Arcevia, Civitanova Marche, Pesaro, Polverigi.

Con questo progetto gli splendidi teatri delle Marche diventano case accoglienti per la ricerca e la creazione degli artisti.

Cogliendo la sfida della Regione Marche di avviare un Centro di residenza, i soggetti marchigiani coinvolti, con l’obiettivo di fare rete, con RAM Residenze Artistiche Marchigiane hanno intrapreso un virtuoso percorso volto al potenziamento delle residenze come strumento condiviso di crescita culturale dell’intera comunità.

I programmi di residenze hanno dato spazio a poetiche e linguaggi multidisciplinari del contemporaneo, valorizzando sia i professionisti affermati sia gli artisti emergenti su base nazionale e internazionale. L’attività svolta ha evidenziato la capacità del progetto di generare allo stesso tempo talent scouting e accompagnamento artistico, di sostenere gli artisti nelle loro esigenze senza le strettoie della pura produzione, di porre l’accento sulla creazione artistica coinvolgendo in modalità infinite le comunità di riferimento.

Sabato 14 dicembre, la città di Arcevia (AN) rinnova la sua vocazione di luogo dedicato alla creazione artistica, e si fa vetrina per tre progetti di residenza cresciuti all’interno di RAM.

Si inizia alle ore 17 al Teatro Misa con “Legami”, una produzione TGTP / L’Abile Teatro, di e con Simon Luca Barboni e Mirco Bruzzesi, con la regia di Simone Guerro. Circo contemporaneo e clownerie sono al centro dello spettacolo che, attraverso l’uso creativo della corda di canapa come elemento scenografico, gioca sull’ambivalenza del titolo, cioè la coesistenza di due modi di guardare al legame, da un lato il legame affettivo, dall’altro la limitazione alla libertà individuale.

Protagonisti sono due gemelli. Entrambi sono alla ricerca di una fioritura personale, solo che per uno crescere significa spezzare il legame che li unisce e seguire la propria strada come individuo, mentre per l’altro significa restare uniti di fronte alla complessità e alle prove della vita. Quando uno dei gemelli decide di partire per un viaggio e l’altro non può fare più niente per fermarlo, la sola opzione che gli resta è quella di partire con lui. L’inizio del viaggio è l’inizio dello spettacolo. Il linguaggio usato per raccontare il viaggio è quello del nuovo circo, attraverso una ricerca fatta sulle possibilità delle corde di canapa. Lo spettacolo non prevede l’uso della parola ma fa unicamente affidamento al mimo e alla clownerie, sfruttando il sempreverde conflitto tra il “Clown Bianco e l’Augusto”.

Alla Sala dei Priori, ore 18,30, va in scena “Songs of extinction”, una produzione DancehausPiù con la danzatrice e coreografa Annalì Rainoldi che ne ha curato anche l’idea e la coreografia.

Songs of extinction nasce dal desiderio di utilizzare danza, composizione sonora e videoproiezione per attraversare la condizione di emergenza a cui siamo tutti esposti: l’alterazione irrimediabile degli ecosistemi e il rischio di estinzione di numerose vite sulla terra. Indagando il patrimonio sonoro che sta pian piano scomparendo dalla terra si è aperto il dialogo con Rainforest connection, onlus con sede a San Francisco, diventato primo partner del progetto.

Legami Abile Teatro – foto di Marco Pozzi

RFCx, che si occupa di tecnologia della conservazione, ha creato una rete acustica globale e un sistema di monitoraggio per individuare le minacce ambientali e per proteggere la biodiversità. L’approccio RFCx sta sviluppando il più grande progetto di gestione collaborativa dell’ecosistema in corso al mondo. I video, girati da Nicolò Asahi Cameroni, sono realizzati da Matteo Bittante in stretto rapporto con la danza in scena. Il soundscape curato da Fabio Malizia utilizza le registrazioni fornite dagli archivi di RFCx, un live stream da un luogo monitorato, e una composizione sonora originale creata per questo progetto.

Segue alle ore 19, stesso luogo, un aperitivo di resoconto delle attività del triennio 2022-24 del Centro di Residenza RAM.

Si chiude al Teatro Misa ore 21, con lo spettacolo “SdisOrè” di Giovanni Testori, di e con Evelina Rosselli, per una produzione PAV snc nata lo scorso febbraio nell’ambito del progetto di residenza di Pesaro Capitale italiana della cultura 2024 per il Festival Testori. La scena della parola, patrocinato dall’Associazione Giovanni Testori, in occasione del centenario della nascita di quello che è considerato uno dei più importanti intellettuali italiani del Novecento. In “SdisOrè” Testori ripercorre la strada della riscrittura delle grandi tragedie, già sperimentata con “Ambleto”, “Macbetto” e “Edipus”.

foto : Soe- Giulia Di Vitantonio

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