Fermo 22 febbraio.- Se anche un “istituzione” come Don Vinicio Albanesi – ora monsignore – sente il bisogno di denunciare pubblicamente di essere stato vittima di molestie sessuali da parte di altri sacerdoti, quando da giovane era in seminario, per la Chiesa la situazione si fa preoccupante. Oppure la lotta interna si fa sempre più aspra, tra quelli che sostenuti dal Pontefice vogliono fare pulizia e liberare l’organismo millenario dalle sue parti peggiori, e quelli che invece vogliono ancora nascondere vicende sporche che molti, troppi casi in Italia e nel mondo hanno ormai evidenziato.
Forse Don Vinicio, presidente di quella Comunità di Capodarco di Fermo, che tanto bene ha fatto negli ultimi decenni per le persone più fragili e indifese, nel campo del volontariato, del sociale e del sanitario, ha rivelato quelle cose scioccanti sul proprio conto e risalenti a 50 anni fa, proprio perché sente che è ora il momento giusto. L’attacco frontale che Bergoglio ha mosso contro i pedofili, i prelati e i religiosi che a vari livelli si sono macchiati di abusi di vario genere, gli ha scatenato contro frange della gerarchia e ampi settori della Chiesa tradizionalista che oltre che all’ortodossia dottrinale vogliono preservare un immagine dell’istituzione che forse non è più credibile ai molti, nell’era del web. Lanciando il Papa, contemporaneamente un messaggio a tutti i membri della sua organizzazione, a cominciare dai sacerdoti affinchè facciano uscire gli scheletri dall’armadio, aprano le porte e le finestre e facciano entrare aria nuova.
Forse per questo, oltre che per motivi personale e di coscienza, pensiamo che Don Vinicio si sia sentito di fare questo passo difficile e doloroso – che nessuno gli aveva imposto – proprio adesso. E lo ha fatto non a caso su Tv2000, l’emittente della Cei, durante lo speciale “Diario di papa Francesco” …
“Erano da mandare al diavolo – ha detto il religioso – perché non erano degni. Io ho reagito, e tutto questo mi è rimasto dentro per 50 anni. Ma non ho avuto sensi di colpa e questo mi ha aiutato invece a guardare al sacerdozio con spirito aperto, solare, bello. Io mi sono salvato con questo pensiero – ha aggiunto : i vigliacchi erano loro, non io. Non mi sono mai sentito vittima perché le persone malevoli, subdole e delittuose erano loro, gli adulti e presunti educatori”.
Dichiarazioni e rivelazioni che non mancheranno di suscitare reazioni e conseguenze, non solo nel mondo cattolico e religioso, ma in tutta la società.