Ancona 6 marzo – Un’opera poderosa che si inserisce nella grande tradizione sinfonica tedesca. Dopo l’Eroica, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana porta nei teatri marchigiani un’altra importante partitura: la Quinta Sinfonia in do diesis min. di Gustav Mahler.
Eseguita la prima volta 115 anni fa, viene proposta dalla FORM nella trascrizione per orchestra da camera di Klaus Simon, affidata alla direzione di Manlio Benzi . Questo è il secondo “capitolo”, dopo quello della Nona dello scorso anno, di un lungo romanzo musicale mahleriano da raccontare nell’arco del tempo.
La Filarmonica marchigiana si esibisce sabato 9 marzo alle 21 al Teatro Gentile di Fabriano, domenica 10 alle 17.30 all’auditorium Pedrotti di Pesaro , martedì 12 marzo alle 21 nell’aula magna “Guido Bossi” della Politecnica di Ancona per FORM-OFF e mercoledì 13 marzo alle 21 al Pergolesi di Jesi.
La Sinfonia n. 5 rappresenta per Mahler un toccante, tormentato tentativo di resurrezione dalle tenebre alla luce. Mai soddisfatto della strumentazione, per ben sei volte il compositore austriaco revisionò la partitura. Un tentativo grandioso simile a quello della Quinta di Beethoven, ma trasposto nell’interiorità come commovente desiderio di vita ed espresso al culmine di un affascinante percorso memoriale nel quale il musicista trasfigura in musica tutte le esperienze della sua esistenza, dalla visione terribile della morte a quella inebriante delle feste popolari. Su tutto emerge la splendida pagina contemplativa dell’Adagietto, il più celebre brano mahleriano, noto al pubblico anche per essere stato impiegato dal regista Luchino Visconti come commento musicale al film Morte a Venezia, tratto dall’omonimo racconto di Thomas Mann.