Ancona 28 nov.- Accordo tra ANAC , Direzione distrettuale antimafia di Ancona e Procure marchigiane dell’area del “cratere” sismico (Ascoli, Macerata e Fermo), con il coordinamento della Procura generale dorica, finalizzato al monitoraggio delle attività di ricostruzione post- terremoto e alla prevenzione delle infiltrazioni di organizzazioni criminali negli appalti e nelle opere da realizzare nei prossimi mesi. E’ stato annunciato oggi ad Ancona, nell’ambito dell’illustrazione di un coordinamento tra tutte le Procure delle Marche per lo scambio e la condivisione di informazioni e dati sui lavori della Pubblica Amministrazione. Il rischio delle infiltrazioni di organizzazioni mafiose e criminali di varia origine, nelle opere di ricostruzione post-terremoto era stato nelle ultime settimane più volte evidenziato dal capo dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone – intervenuto ad un convegno sul codice degli appalti ad Ancona , promosso dalla senatrice Camilla Fabbri (Pd) – dal Procuratore Sottani, e da ultimo dal Procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, presente sabato scorso 25 novembre a Macerata ad un incontro pubblico sul tema della ramificazione della Ndrangheta nelle Marche e del traffico di stupefacenti. “Per evitare l’ingresso del crimine organizzato nei lavori post-sisma – aveva detto Gratteri – bisognerebbe fare in modo che le società più grandi che vincono gli appalti realizzino poi direttamente le opere in cantiere, senza affidarle a troppi subappaltatori che sono difficili da controllare e che potrebbero non avere i requisiti per svolgere quegli interventi. Le white list ? Possono essere solo dei pezzi di carta se non si fanno accertamenti concreti sulle persone e i titolari delle imprese, ma ci si limita al controllo delle banche dati..”. Il 22 novembre la Regione Marche aveva riunito in un tavolo di coordinamento tutte le principali associazione di categoria per individuare le strategie più efficaci per la gestione migliore delle ingenti risorse che giungeranno nell’area terremotata a fini di ricostruzione e ripresa economica. Tra queste le maggiori quelle stanziate dall’Unione europea, e che valgono almeno 1,2 miliardi di euro ( da ripartire tra le 4 regioni coinvolte). Nelle Marche 87 comuni sono stati investiti dalle tre ondate sismiche del 2016 e inizio 2017.