San Benedetto 14 marzo.- ‘L’Assessore alla sanità marchigiana e presidente della Regione vuole chiudere 13 ospedali e accentrare gli accessi ai Pronto Soccorso in poche strutture ma intanto un risultato l’ha ottenuto: il rapporto OASI 2018 dell’Università Bocconi gli consegna un primato assoluto, cioè quello di essere ultimi nella classifica delle attese nei Pronto Soccorso delle Marche per i codici gialli, per capirci quelli dove il paziente è in “potenziale pericolo di vita”.’
Lo affermano in una dura nota polemica contro il Governatore Ceriscioli, il consigliere regionale pentastellato Peppino Giorgini e il senatore Giorgio Fede, entrambi sambenedettesi.
‘Il Pronto Soccorso dell’Ospedale di San Benedetto del Tronto – sostengono i due esponenti 5stelle -è un esempio del fallimento della politica sanitaria di Ceriscioli. Nella sua discutibile visione, ha piano piano smantellato un servizio sanitario pubblico che copriva bene tutto il territorio delle Marche per accentrarlo in poche strutture che già ora risultano più che ingolfate; è venuto meno così il filtro dei ricoveri che si attuava negli ex ospedali di zona in progressivo smantellamento, a tutto beneficio delle strutture sanitarie private convenzionate, che fanno affari d’oro con la migrazione forzata di medici e infermieri depauperando gli ospedali pubblici. ‘
Per Giorgini e Fede ‘la passione dell’attuale governatore per i privati è ormai nota e nonostante i suoi depistaggi tutti hanno capito il suo progetto! Fare un ospedale per provincia – tranne che nel suo “Regno di Pesaro” – e dare poi tutte le strutture rimanenti in affitto ai privati, come fatto a Sassocorvaro. ’
Dopo aver stigmatizzato anche l’accettazione da parte del presidente della Regione della donazione da 5 milioni di euro arrivata dal colosso petrolifero russo Rosneft per il nuovo ospedale di Amendola ( che peraltro è in zona terremotata), i due rappresentanti pentastellati censurano la ‘sponsorizzazione della progettazione dello stesso edificio da parte della Kos Kare srl , uno dei maggiori gruppi privati sociosanitari italiani. Tutto questo è oscuro- dichiarano- e tutto è generico in questa sponsorizzazione con grave violazione della trasparenza. Il progetto di chiudere i piccoli ospedali – proseguono Giorgini e Fede- e devolverne poi le funzioni alla sanità privata accreditata fallirà, ma intanto i danni procurati si possono toccare con mano in molte strutture ospedaliere marchigiane: al “Madonna del Soccorso” di San Benedetto del Tronto si percepisce un’aria di smobilitazione totale che non ha precedenti nella storia; mancano medici al Pronto Soccorso , manca il primario in Ortopedia ormai da secoli, manca il Primario nel reparto di Cardiologia (c’è solo un facente funzione) e nella presunta UTIC dove, per completare l’organico previsto dalla legge, mancano 4 infermieri, 5 medici e la caposala; manca inoltre il Primario del reparto di Radiologia, e il primario di Pediatria è solo ad Ascoli e si deve dividere fra i due ospedali. Il reparto di Oncologia poi perderà presto il primario Oncologo, così come il reparto di Neurologia; sono inoltre in partenza verso Ascoli Piceno i reparti di Oculistica e Otorinolaringoiatria.’
Per il consigliere regionale e il senatore del 5stelle siamo in presenza di ‘un bollettino di guerra’ che deve essere conosciuto ai massimi livelli. E infatti entrambi annunciano di voler inviare al Ministro della Salute Giulia Grillo una relazione sulla situazione della sanità marchigiana.