Monteprandone (Ascoli Piceno) 1 aprile. Con la scansione delle pagine del “De Civitate Dei di S. Agostino” è partito oggi il progetto di digitalizzazione dei Codici di San Giacomo della Marca presso il Museo civico di Monteprandone. Lo rende noto l’Amministrazione comunale.
Per venti giorni un esperto della ditta Record Data di Fano che si occupa di gestione documentale e in passato ha effettuato lavori su documenti custoditi nella Biblioteca Vaticana, presso il Fondo Camaldoli del Comune di Firenze e la Diocesi di Fermo, attraverso uno scanner professionale per testi antichi, riprodurrà in digitale i 61 volumi presenti nel Museo e la lettera che San Giacomo ( 1391-1476) indirizzò a San Giovanni da Capestrano, suo amico e confratello.
Una volta dematerializzate e post prodotte, le immagini saranno acquisite in alta risoluzione e rese disponibili per la consultazione. L’impegno finanziario sarà sostenuto dal Centro Studi San Giacomo della Marca di cui il Comune di Monteprandone, la Banca del Piceno e la Provincia Francescana dei Frati Minori delle Marche sono soci.
“E’ un impegno preso e mantenuto dall’Amministrazione Comunale, concretizzatosi grazie
alla collaborazione di Padre Lorenzo Turchi e Fernando Ciarrocchi rispettivamente presidente e segretario del Centro Studi San Giacomo della Marca – spiega il sindaco Stefano Stracci. Dopo questo primo intervento, attraverso il quale verrà creata una biblioteca multimediale, studiosi, cittadini, turisti e semplici curiosi fruiranno del prezioso patrimonio storico e artistico lasciato da San Giacomo. Successivamente i codici dematerializzati saranno immessi nel circuito internazionale delle biblioteche antiche offrendo alla storia di Monteprandone una vetrina a livello mondiale. Non da ultimo, questa, può essere un’occasione per riunire virtualmente i volumi dell’originaria biblioteca di San Giacomo ancora esistenti e oggi dispersi nel mondo”.
Il Museo civico , oltre ai 61 volumi della Libreria del Santo , custodisce anche due antiche mappe di Monteprandone del 18esimo e 19esimo secolo, ed una moneta coniata nel 1652 da Carlo II di Gonzaga, duca di Mantova e del Monferrato. La moneta celebra la nascita di Ferdinando Carlo, figlio di Carlo II e Clara d’Asburgo che non potendo avere figli invocarono il Beato Giacomo della Marca, molto venerato a Mantova ed attuale Compatrono della città.