Sanità. Nel Sistema nazionale mancano 55 mila infermieri, allarme della FNOPI

Ascoli Piceno 11 maggio.- “Negli ultimi sette anni, a fronte di un significativo aumento dei bisogni di assistenza, le aziende del Servizio sanitario nazionale, dall’ultimo contratto a oggi, che ha coinciso fatalmente con i tagli legati ai piani di rientro, abbiano rinunciato a oltre 12mila infermieri (- 4,3%). Per questo dovremmo riaffermare con forza come nei prossimi 10 anni sarebbe necessario assumere almeno 70mila infermieri, di cui 20mila per recuperare le “perdite” e fare fronte alle esigenze dettate dall’Europa sugli orari di lavoro e 50mila per espandere l’assistenza territoriale. “

E’ quanto afferma la FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche) in occasione della celebrazione dela Giornata internazionale dell’infermiere, prevista per il 12 maggio.

“La carenza di infermieri, soprattutto sul territorio – sostiene la Federazioe –  e quindi accanto ai più fragili e bisognosi di assistenza continua è di circa 50-55mila unità. Non abbiamo quindi cambiato nulla nel modello di cura e assistenza. La circostanza che nei prossimi anni molti professionisti andranno in pensione pone molti problemi, ma apre una grande opportunità di ripensamento su come il Servizio sanitario nazionale debba funzionare. “ Secondo la FNOPI, “la sanità non funziona senza infermieri. Essi esercitano non solo nei setting ospedalieri e distrettuali, ma in ambiti poco conosciuti ad esempio in ambito militare, nelle scuole, nei centri antiviolenza così come nei campi estivi o sui luoghi di lavoro dove sono più frequenti gli infortuni; coordinano il processo di donazione di organi e tessuti; insegnano all’università; sono il punto di riferimento per i malati rari e poi gestiscono ambulatori e interi reparti. Dunque nel futuro – continua l’organizzazione-  a fronte dei bisogni di salute della popolazione e in particolare della domanda di cura delle fasce più fragili, gli infermieri sono chiamati ad esercitare un ruolo sempre più incisivo, basato sulla sinergica collaborazione con i medici e gli altri professionisti sanitari, che riconosca le professionalità acquisite e capaci di contribuire ad innalzare la qualità della risposta assistenziale. La richiesta degli italiani è di potenziare l’offerta di prestazioni infermieristiche sul territorio attraverso i canali del Servizio sanitario e supportare le famiglie nell’acquisto privato, ad esempio tramite i meccanismi della mutualità e assicurativi. “

 

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