San Benedetto 28 maggio.- “L’organico costiero delle Forze dell’ordine è rimasto quello di 30 anni fa. Non a caso le piante organiche degli uffici di Polizia sono ferme al 1989 mentre la distribuzione nazionale sembra sia ispirata a un Regio-Decreto del 1927 in cui si stabilì che i maggiori comandi fossero nei capoluoghi di provincia con il risultato che le forze dell’ordine di Ascoli sono il doppio, se non il triplo, rispetto a S.Benedetto ( 160 contro 50). E neppure la riclassificazione generale avviata nel 2016 migliorerà la situazione soprattutto dopo la scissione con Fermo. Una beffa considerando gli imminenti pensionamenti e i nuovi arruolamenti .“ E quanto sostengono il senatore Giorgio Fede e il consigliere regionale Peppino Giorgini, entrambi esponenti del Movimento 5Stelle ed entrambi sambenedettesi.
“ Il comparto sicurezza è paralizzato da anni e riorganizzarlo richiederà del tempo. Nonostante questo – affermano i due pentastellati- le forze dell’ordine continuano a svolgere un lavoro encomiabile pur essendo costantemente sottorganico. Eppure in un contesto aggravato dalla sovrapposizione di competenze tra forze di polizia, il buonsenso porterebbe a credere che gli organici almeno dello stesso corpo siano organizzati in base a criteri oggettivi. Evidentemente nel Piceno non è così, tanto che il personale sembra distribuito con logiche ottocentesche. “
Per Fede e Giorgini “l’Autorità Provinciale di Pubblica sicurezza malgrado gli appelli dei locali sindacati di polizia continua a ignorare i cambiamenti socio-economici avvenuti sulla costa dove l’evoluzione urbana, l’alta densità di popolazione, le infrastrutture strategiche e la dinamicità imprenditoriale oltre ad attirare flussi e interessi hanno aumentato le criticità. E mentre l’organizzazione criminale è dinamica, la disposizione della polizia picena è statica e poco reattiva allo sviluppo del Medio-Adriatico”.
I due esponenti del Movimento 5Stelle ricordano poi che a “ proposito di crescita, San Benedetto rimane pur sempre la città marchigiana con la più alta densità abitativa, quattro volte Ascoli, ed è il comune con il maggior consumo di suolo per via della eccessiva urbanizzazione che ha assunto rilevanza nazionale. E la città delle palme registra la densità imprenditoriale più alta tra le maggiori città marchigiane : S.Benedetto, Grottammare e Monteprandone concentrano il 50% delle aziende in appena il 5% del territorio provinciale (Unioncamere), e la sproporzione potrebbe salire in base all’andamento degli indici di vecchiaia, al ricambio generazionale e allo spopolamento in atto ad Ascoli e nel cratere. “
Significativa nella costa picena, anche la statistica dei delitti – “i reati più gravi” – che rimangono pur sempre gli indicatori più diretti forniti dalle questure. : “Solo a S.Benedetto viene commesso il 37% dei delitti di tutta la provincia. A S.Benedetto e Grottammare (2.898) i crimini sono il doppio rispetto ad Ascoli Piceno (1.491) in una superficie quasi quattro volte più piccola e considerando anche Monteprandone i delitti accertati sono oltre il 50% in appena il 5% del territorio provinciale. “ .
Situazione analoga e preoccupante , nella costa picena anche quella che riguarda le confische e la mafia.
“Anche se le Marche non sono certamente una regione a vocazione mafiosa – premettono Fede e Giorgini- è indicativo il quadro dei beni confiscati alla criminalità organizzata. L’ANBSC, l’Agenzia Nazionale riporta che, tra immobili e aziende, a San Benedetto sono state eseguite tre confische mentre nella più piccola Grottammare addirittura dieci, più di Rimini (otto). Grottammare è seconda nelle Marche solo a Fano (undici beni) e inoltre preoccupa constatare che nella vicina Martinsicuro siano stati confiscati undici beni! Più in generale S.Benedetto T. e Grottammare sono le uniche in provincia colpite da confische per mafia. Tanto per avere un’idea, nelle province di Macerata e di Ancona le espropriazioni sono complessivamente “soltanto” otto. “
Da qui, la necessità e la richiesta dei due pentastellati di riequilibrare e potenziare gli organici delle forze dell’ordine.