La stella mondiale Polunin e tre prime assolute per il festival “Civitanova Danza” 2019

Civitanova Marche 30 maggio. Dal 29 giugno al 10 agosto Civitanova Marche rinnova la sua vocazione di “città della danza” ospitando il 26esimo festival internazionale Civitanova Danza dedicato al maestro Enrico Cecchetti e promosso dal Comune locale con l’Azienda Teatri di Civitanova, l’AMAT, la Regione Marche e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

L’edizione 2019 conferma la struttura del festival con un ricco programma – curato da Gilberto Santini, direttore AMAT – che si articola in due sezioni, Festival nel festival e La notte della stella alle quali si aggiungono appuntamenti di grande prestigio. Un cartellone ricco e articolato che si snoda tra debutti, stelle della danza mondiale, maratone danzate dal tramonto a notte fonda, momenti di approfondimento e formazione .

Sabato 29 giugno  l’inaugurazione della kermesse è con Civitanova Danza in famiglia, un appuntamento per grandi e piccini al Teatro Annibal Caro con Hopera baby di E.Sperimenti Dance Company, uno spettacolo divertente ed energico di danza hip-hop su arie liriche classiche preceduto dalle ore 16.30 da un laboratorio per famiglie e merenda.

Una serata dal sapore esclusivo – Young Gala. Giovani Talenti & Civitanova Danza [Andata E Ritorno] – impreziosisce il festival il 6 luglio al Teatro Rossini: con la cura attenta di Paola Vismara tornano a danzare sul palcoscenico  alcuni giovani talenti del prestigioso Corpo di Ballo del Teatro alla Scala le cui vicende biografiche ed artistiche si intrecciano con la città e con i progetti di formazione ideati da Civitanova Danza. I marchigiani Edoardo Caporaletti , Francesco Mascia e Sveva Gaudenzi, Giorgia Sacher  accompagnati dai loro colleghi del Corpo di Ballo daranno vita a uno splendido gala, dal classico al neoclassico contemporaneo.

Il Festival nel festival in programma il 13 luglio rappresenta il vero nucleo progettuale della manifestazione, offrendo al pubblico una maratona di danza che tocca tutti i teatri della città – Cecchetti, Rossini e Annibal Caro – dal pomeriggio a notte fonda con tre prime, assolute e italiane, e progetti di residenza nell’ambito del progetto Civitanova casa della Danza alle quali si aggiunge Civitanova Danza Focus, una preziosa occasione di confronto su temi e protagonisti del panorama coreutico e Happydancehour a cura delle scuole di danza della città.

Il Festival nel festival accoglie le prime italiane di Ball del coreografo Guilherme Miotto – brasiliano di base in Olanda, vincitore di molti premi, tra cui i prestigiosi Magnolia Award e André Gingras Award – con la compagnia Corpo Maquina (Teatro Cecchetti ), un trio per uomo, palla e spazio, che celebra il coraggio e la bellezza di tutto ciò che può essere raggiunto solo attraverso la lotta e di Voyager – spettacolo ispirato alla sonda spaziale della NASA – della Compagnia Nazionale di Danza di Malta diretta da Paolo Mangiola, calabrese d’origine e londinese d’adozione, forte di lunga esperienza in Italia e all’estero (Teatro Rossini ).

Il trittico si completa con la prima assoluta di Suite escape di Riccardo Buscarini (Teatro Annibal Caro – ore 23.15) al termine di una residenza di creazione nelle strutture della città alta, Foresteria Imperatrice Eugenia e Teatro Annibal Caro. In Suite Escape, Buscarini torna al balletto e lo fa attraverso un quartetto basato sulla selezione di alcuni pas de deux del repertorio classico le cui partiture musicali di Čajkovskij, Minkus, Adam e Auber e coreografiche vengono per questa occasione rivisitate, smontate, giustapposte in una chiave personale e inedita.

Civitanova Danza offre una importante vetrina anche alla danza italiana che giunge al festival il 20 luglio al Teatro Rossini come prima delle due proposte con il Balletto di Roma e la prima assoluta di Io, Don Chisciotte del coreografo Fabrizio Monteverde, tra i più applauditi d’Italia, esponente di una generazione di talenti esplosa negli anni Novanta, che svolge un lavoro di elaborazione stilistica e drammaturgica che ne rende il segno unico e riconoscibile.

Splende La notte della stella il 27 luglio al Teatro Rossini con Sergei Polunin ( nella foto di Alekei Kerkis) in Sacré. Star delle star, ucraino come Nijinsky, Polunin è diventato un vero e proprio personaggio che ha travalicato con la sua fama di “bad boy del balletto” il modo della danza ma che sorprende in palcoscenico per le capacità di talentuoso danzatore di formazione classica. Considerato il miglior ballerino della sua generazione, un prodigio, il James Dean della danza, Polunin è entrato nell’accademia del Royal Ballet di Londra a 13 anni e a 19 ne è diventato il più giovane principal dancer. Audace, intenso, fisico. Il genio si accompagna alla sregolatezza. Nel 2012 sconvolge il mondo della danza classica osando abbandonare il Royal Ballet. Pensa addirittura di non ballare più, poi David Lachapelle gli chiede di esibirsi sulle note di Take me to Church di Hozier: il video diventa virale e Sergei ritrova la passione. “Io non ho scelto la danza”, dice in un documentario a lui dedicato, Dancer: “La danza è quello che sono”.

Sergei Polunin sarà in Italia il 20 luglio anche al Festival di Nervi e il 23 e 24 luglio al Florence Dance Festival sempre con Sacré e all’Arena di Verona il 26 agosto con la prima mondiale di Romeo e Giulietta. Sacré è il solo di Sergei Polunin, creato con la danzatrice e coreografa giapponese Yuka Oishi, che reinterpreta la figura del leggendario ballerino Vaslav Nijinsky. Virgilio Sieni, già direttore della Biennale di Venezia Settore Danza, danzatore e coreografo tra i più rappresentativi nel panorama europeo, è ospite del festival il 2 agosto al Teatro Rossini con Metamorphosis sulle struggenti ed evocative musiche del compositore estone Arvo Pärt, una produzione Compagnia Virgilio Sieni, in coproduzione con Bolzano Danza – dove lo spettacolo debutta in prima assoluta il 22 luglio – e in collaborazione con AMAT & Civitanova Danza.

 

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