San Benedetto del Tronto 7 giugno.- – Le novità introdotte nel regime forfettario caratterizzano l’incremento del numero delle partite Iva nel corso del primo trimestre del 2019. Nel periodo preso in considerazione, infatti, sono state 196.060 le aperture di nuove partite Iva in Italia con un incremento pari a +7,56% rispetto al primo trimestre del 2018. L’analisi effettuata dall’A.N.CO.T. Associazione Nazionale Consulenti Tributari su dati del Ministero delle Finanze evidenzia un andamento, però diversificato nelle province italiane, e che è argomento di dibattito al decimo Congresso Nazionale che si sta svolgendo in questi giorni a San Benedetto del Tronto.
Rieti, Aosta e Fermo occupano i primi tre gradini del podio tenendo conto degli incrementi e solo in undici realtà si è registrato un decremento: tra queste c’è Ascoli Piceno, che con una flessione dell’8,37% fa registrare una performance superiore solo alle province di Gorizia e Benevento.
“Nel primo trimestre del 2019 che abbiamo analizzato – spiega Arvedo Marinelli, presidente nazionale dell’A.N.CO.T. Associazione Nazionale Consulenti Tributari – abbiamo rilevato che ben 104.456 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari a più della metà del totale delle nuove aperture (53,3%), con un aumento di adesioni di ben il 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’andamento è condizionato dalle modifiche normative introdotte con la legge di bilancio 2019, che ha elevato a 65.000 euro il limite di ricavi per fruire del regime forfetario con l’introduzione anche di alcune agevolazioni contributive per coloro che aderiscono. Tali modifiche – continua Arvedi – hanno quindi avuto un duplice effetto : da un lato un aumento complessivo delle aperture di partita Iva, dall’altro una ricomposizione delle aperture a favore della natura giuridica “persona fisica” e a sfavore delle forme societarie”.
Il vice presidente A.N.CO.T Celestino Bottoni, dal canto suo sottolinea che “ è quello delle attività professionali, in base alla classificazione per settore produttivo, il settore con il maggior numero di aperture di partite Iva (20,2% del totale), seguito dal commercio con il 17,8% e dalle costruzioni (9,1%). Un altro dato che appare interessante l’incidenza pari al 14,7% delle aperture operato da un soggetto nato all’estero”.
Nella foto : delegazione ANCOT