Macerata 15 giugno.- Un bengala è stato lanciato ed è esploso questa mattina davanti ad un gazebo della Lega, a Civitanova Marche. L’episodio non ha provocato per fortuna feriti o causato danni o lesioni ai militanti del Carroccio o ai passanti che transitavano vicino alla struttura allestita per la giornata del tesseramento . L’autore del gesto, forse un balordo è stato presto identificato dalla Polizia e condotto in Commissariato. Fin qui la cronaca di un fatto increscioso, e grave di per sè, anche se non ha prodotto serie conseguenze.
Ma quando il commissario regionale della Lega, nonchè senatore, il lombardo Paolo Arrigoni ( nella foto con Salvini), dopo aver parlato di intimidazione nei confronti del partito, sostiene che “contro la Lega e le sue idee è stato creato un clima d’odio che può avere effetti drammatici sulle menti deboli..”, sbaglia di certo. E’ il caso di chiedersi anzi, se non sia stata proprio la Lega, con dichiarazioni pubbliche costanti e ripetute in diverse campagne elettorali anche dai suoi massimi dirigenti- in fatto soprattutto di migranti e di sicurezza- e un linguaggio violento, quantomeno nei toni, a creare questo clima..
Dichiarazioni queste, in piazze e luoghi simbolo di molte città italiane e anche delle Marche, che hanno fatto guadagnare consensi al partito- nel bacino dell’estrema destra, ma di certo hanno anche accresciuto nei moderati il senso di smarrimento rispetto a certe posizioni politiche e nell’area opposta, quella di estrema sinistra il senso della distanza da simili convinzioni ritenute da molti al limite del civile dibattito democratico. Nella sua nota di commento all’episodio di Civitanova, Arrigoni conclude : “Chi lo alimenta ( questo clima di odio: ndr) è chiamato a prendersi le proprie responsabilità”. E’ proprio così.