Ascoli Piceno 18 giugno.- Le polemiche sui tempi e i modi della ricostruzione post-sisma sono ormai all’ordine del giorno. Anche perché sembra che nessuno riesca a trovare una soluzione per uscire da un impasse reale che non fa bene ne agli sfollati ne ai territori più colpiti. Oggi è la volta dei Giovani di Forza Italia, che in una nota attaccano senzi mezzi termini l’operato del Commissario straordinario Piero Farabollini, che oltre ad essere marchigiano è anche un geologo esperto. E molti, a cominciare da terremotati, ordini professionali e associazioni contavano proprio su questo per trovare una strada che portasse all’uscita dal tunnell. Ma evidentemente la macchina politica e burocratica non risparmia nessuno.
“La ricostruzione nelle aree terremotate del centro Italia dopo tre anni non è partita – affermano Valerio Pignotti e Giacomo Cagnoli, responsabili per Marche e Umbria del partito di Berlusconi. Le pratiche sono paralizzate, il Commissario ne prende atto ma invece di lavorare per trovare soluzioni, assegna in modo assurdo responsabilità. Il Prof. Farabolini anziché farsi carico di eliminare la burocrazia – aggiungono -snellire le pratiche, potenziare gli uffici per velocizzare i processi, preferisce fare polemica con Regioni, Provincie, Comuni, residenti e addirittura con il Papa.”
Per i coordinatori dei Giovani di Forza Italia si sono fatte troppe “passerelle, senza che nel contratto del Governo gialloverde fosse inserito un solo paragrafo per gli eventi sismici. Solo proclami e zero fatti.” E anche nell’ultimo decreto Sblocca Cantieri, sempre secondo Pignotti e Cagnoli , il Governo avrebbe ignorato tutte le richieste dell’Anci e delle Regioni. Una posizione singolarmente simile a quella del presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, che è del Partito Democratico. “ Una delle poche novità è l’emendamento – sottolineano i dirigenti azzurri- a firma M5S e Lega all’articolo 22 del decreto : un fondo di ottantamila euro per ognuno degli anni 2019 e 2020 destinato a spese di viaggio, vitto e alloggio del commissario e degli esperti. Velocizzare la ricostruzione abbiamo capito tutti che non è una priorità, lavorare affinché l’entroterra possa tornare a ripopolarsi non conviene. “ Per Pignotti e Cagnoli, “manca una vera strategia che accelleri la ricostruzione. E questo – concludono – non è il Governo del cambiamento”.