Ascoli Piceno 24 giugno.- Sono note a tutti le condizioni di degrado di intere vie e zone di Ascoli, centro storico compreso. Zone che non sono solo di transito per residenti e gente del posto, ma anche di passaggio per turistiti e visitatori. E’ questo il caso di Corso Mazzini, centralissima arteria che taglia e attraversa da est a ovest tutto il cuore dell’antica città picena. E proprio in questa via, sulla quale si affacciano numerosi e prestigiosi palazzi ed edifici di pregio abbandonati all’incuria da anni, la sezione locale di Italia Nostra ha scoperto una vera e propria discarica di rifiuti speciali, a ridosso dell’ex sede del Distretto Militare. Poi ha segnalato il caso a chi di dovere il 18 aprile scorso, ma evidentemente non ha ottenuto quello che si attendeva.
“Con una nota avevamo segnalato due mesi fa la presenza di questa discarica – dice il presidente di Italia Nostra, Gaetano Rinaldi – e finalmente alcuni giorni or sono abbiamo visto alcuni operatori sul luogo , sperando che il loro intervento servisse a riportare nella normalità le condizioni di questo prezioso angolo della città. Invece – prosegue Rinaldi- con sommo stupore, abbiamo constatato che gli operatori hanno provveduto semplicemente ad eliminare gli arbusti che nascondevano alla vista la bruttura dei rifiuti ivi accumulati da oltre un lustro( mattoni, blocchi di cemento, lastre di plastica,terriccio, pezzi di ferro arrugginiti) e che indiscutibilmente non rappresentano uno spettacolo edificante per un malaugurato turista ma anche per un cittadino che dovesse per caso transitare nella zona. Trattandosi di rifiuti speciali, è evidente che l’abbandono del materiale in un luogo pubblico potrebbe assumere probabilmente anche un rilievo di carattere penale.”
Ora Italia Nostra ha scritto al nuovo sindaco Marco Fioravanti – già per 5 anni presidente del consiglio comunale – e che tiene tanto all’ambiente e al decoro cittadino – vedi il caso recente della biblioteca imbrattata..- per chiedere che si provveda alla romozione dei rifiuti su Corso Mazzini, e contestualmente si accertino le responsabilità di questo “comportamento riprovevole”, dice l’associazione. Sia il primo che il secondo compito non dovrebbero essere molto difficili da svolgere, considerando anche la presenza in maggioranza consiliare di nuovi eletti ed elette di provata fede ambientalista.