Culle sempre più vuote nelle Marche . E anche gli stranieri non fanno più figli

Ancona 11 luglio.- Anche nelle Marche nascono sempre meno bambini e la denatalità cresce a ritmi preoccupanti. Nel 2018 sono nati in regione 10.171 bambini, 498 in meno rispetto al 2017 ( -4,7%) mentre, nell’ultimo quinquennio, sono diminuiti di 2.462 unità (-19,5%). Il calo delle nascite rappresenta un fenomeno nazionale ma il trend di denatalità registrato nelle Marche nel quinquennio è  più alto sia di quello nazionale (-14,5%) che di quello delle altre regioni del Centro Italia (-18,4%). E’ quanto emerge dai dati forniti dall’Istat.

Forse però la novità più significativa, è che oltre a scendere il numero dei figli nati da genitori italiani (-5,1% rispetto al 2017 e -18,0% rispetto al 2013)  cala anche quello dei nati da almeno un genitore straniero (-2,4% e -26,7%). Questi ultimi costituiscono il 15,8% dei bambini nati nella regione. mentre la percentuale di cittadini stranieri residenti nelle Marche è del 9,0% ( stabile negli ultimi 10 anni).

Prosegue anche la tendenza alla diminuzione della fecondità: nel 2017 il numero medio di figli per donna nelle Marche scende a 1,25. Contestualmente, nel 2018, i decessi nelle Marche sono stati 17.175, ovvero quasi il doppio delle nascite, in diminuzione rispetto all’anno precedente (-6,9%) ma in crescita nel quinquennio (+1,8%).

A questi dati vanno aggiunti quelli di coloro che lasciano le Marche per l’estero: 4.994 persone nel 2018, in aumento rispetto all’anno precedente (+6,4%).

Secondo Daniela Barbaresi, Segretaria Generale della CGIL Marche, “questi dati evidenziano come l’Italia  cresca sempre meno sia demograficamente sia economicamente. E’ un Paese bloccato e ciò rende sempre più evidente la necessità di affrontare il tema della denatalità con misure strutturali a sostegno della maternità e paternità, a partire da un’adeguata rete di servizi per l’infanzia, che superino l’inefficace politica dei bonus”. Inoltre, per Barbaresi “occorre garantire adeguate prospettive di lavoro e reddito; lavoro stabile con retribuzioni adeguate per consentire soprattutto ai più giovani di formare una famiglia e decidere di avere dei figli”.

 

 

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