Montefano ( Mc) 30 settembre.- Una sfida ecologica, ed una scelta strategica che guarda al futuro del territorio. Sono quelle che hanno lanciato i proprietari della ‘Degli Azzoni Wines’ partecipando all’ innovativo progetto Life Vitisom promosso dall.’Università di Milano. Obiettivo quello di migliorare la sostenibilità ambientale nella produzione vitivinicola, attraverso l’applicazione di tecnologie e metodologie di monitoraggio avanzate che mirano ad innalzare la qualità del prodotto e a ridurre gli sprechi, preservando la biodiversita. L’originale iniziativa, che ha coinvolto aziende di quattro regioni italiane, è stato presentato oggi a Montefano nel convegno dal titolo ‘Simposio della Sostenibilita’, ospitato presso il Teatro delle Rondinelle.
‘Il percorso verso la sostenibilità lo abbiamo iniziato già 10 anni fa – ha detto Valperto degli Azzoni- ma negli ultimi 3 anni, partecipando al progetto abbiamo scoperto cose interessanti. Tra queste il fatto che la nostra attività produce un beneficio per l’ambiente pari a 300 ettari di bosco , e questo è molto positivo. Abbiamo messo cuore e mente in tale programma – ha aggiunto – e proseguiremo su questa strada, puntando su prodotti biologici ed ecosostenibili. ‘
Nel corso dell’approfondito convegno, il prof. Leonardo Valenti dell’Università di Milano è entrato nel merito di Life Vitisom, progetto finanziato dall’Unione Europea per 1, 9 milioni di euro e che sarà applicato non solo in Italia. Sottolineando soprattutto l’implementazione nelle aziende coinvolte di metodi mirati di concimazione biologica oltre che il monitoraggio dettagliato del suolo vitato , con la cura e il sostegno alle viti nel loro percorso di crescita.
Dopo Valenti è stata la volta del Presidente della Granarolo Giampiero Calzolari, che ha illustrato le azioni del Gruppo lattiero caseario per migliorare l’attenzione verso l’ambiente, il benessere degli animali e la riduzione dell’uso della plastica nella filiera. Molto interessante e apprezzato poi, l’intervento della giovanissima Enrica Arena,cofondatrice della OrangeFiber. Dopo 4 anni di lavoro e ricerca di fondi per l’avvio, la sua azienda comincerà a breve a trasformare le bucce di arance in cellulosa e poi in tessuti per la moda. ‘Abbiamo chiuso il primo contratto con Salvatore Ferragamo nel 2017 – ha ricordato l’imprenditrice siciliana – ed oggi abbiamo 100 potenziali clienti che potrebbe acquistare il nostro prodotto. Contiamo di farcela e arrivare all’utile il prima possibile , anche per remunare i 360 soci donatori che hanno creduto in noi ( fondi per 650 mila euro).’
Un esperienza davvero unica e bella questa della OrangeFiber , che mostra come da creatività, competenza e riutilizzo della risorse naturali, si possano ottenere grandi e innovativi risultati, in termini ambientali ma anche economici e occupazionali .
Al seminario di oggi , coordinato da Stefano Donarini della Multimedia di Milano ,ha partecipato il sindaco di Montefano Angela Barbieri.