Ascoli Piceno 3 ottobre.- Riqualificazione energetica e messa in sicurezza antisismica: se il Governo non modificherà urgentemente la normativa nel Piceno sono a rischio di sopravvivenza migliaia di piccole e micro imprese. Soprattutto del settore impiantistico ma anche dell’edilizia e della serramentistica. Lo sostiene la Cna di Ascoli. Gli artigiani giudicano “molto negativamente” la misura del Decreto Crescita che consente all’impresa esecutrice dei lavori, per la riqualificazione energetica e per la messa in sicurezza anti-sismica degli immobili, di anticipare al cliente la detrazione sotto forma di sconto in fattura, con la possibilità di recuperarlo in cinque anni. “Questa ipotesi – attacca la Cna – scarta a priori artigiani e piccole imprese, che non dispongono dei polmoni finanziari sufficienti a trasformarsi in bancomat. Non è il loro ruolo e questo le costringerebbe a lavorare per i grandi gruppi, sottostando alle loro condizioni e senza la possibilità di emanciparsi e di crescere come imprese artigiane.”
L’organizzazione artigiana chiede invece che si possa cedere il credito d’imposta, corrispondente alla detrazione fiscale connessa alla spesa effettuata, direttamente alle banche, proprio per evitare che le pmi non possano acquisire il credito per carenza di risorse finanziarie o di capienza fiscale tale da consentire la procedura di compensazione. D’ora in poi, infatti, chi vorrà acquistare un condizionatore, un climatizzatore, una caldaia, un impianto fotovoltaico o qualsiasi altro impianto energetico potrà avere subito uno sconto in fattura del 50% dalla ditta fornitrice. Fino a qui niente di strano. ” Se non fosse per il fatto che per tale importo (ovvero il 50% del costo) – sottolinea la Cna – il recupero per l’impresa verrà spalmato in cinque anni. Una misura insostenibile per i piccoli che si troverebbero non solo a dover pagare per intero e subito il costo dell’impianto al fornitore ma ad anticipare per l’utente la metà del costo dell’impianto stesso.”