Camerino (Mc)- “Campus diffuso” . E’ il nome del progetto presentato questo pomeriggio a Camerino. Il suo obiettivo è quello di riportare gli studenti in centro storico per rivitalizzare la città camerte, ed al tempo stesso accelerare la ricostruzione di molte abitazioni. L’Università di Camerino si è prefissata di mettere a disposizione degli studenti fino a 500 posti alloggio mentre ERDIS contribuirà assicurando la convenzione del 30% dei posti letto per i primi tre anni.
Presenti all’incontro di presentazione Francesco Acquaroli presidente della Regione Marche, Gianluca Pasqui, vice presidente del consiglio regionale, Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione, Manuela Manenti, commissario straordinario per gli alloggi universitari, Andrea Spaterna, vice presidente dell’ERDIS, Roberto Lucarelli, sindaco di Camerino e Graziano Leoni e Andrea Braschi, rispettivamente rettore e direttore generale dell’UNICAM.
Ha affermato Manuela Manetti : “Sono commissario delegato per la costrizione di 60mila alloggi per oltre 1 miliardo di euro. Il bando uscito è una misura straordinaria che serve all’Italia per calmierare gli affitti che per le famiglie degli universitari stanno divenendo piuttosto onerosi. Camerino è il primo che concretamente sta adottando questa misura”.
“La maggior parte delle abitazioni – ha sottolineato dal canto suo il sindaco Lucarelli – prima del sisma erano occupate dagli studenti. In questo modo ci sarà domanda ma anche offerta è un ciclo economico e sociale che unisce cittadini-studenti ma anche commercianti. Noi ci candidiamo insieme ad un bando del ministero”.
Sul sito dell’UNICAM la prossima settimana sarà presente un form che spiega come devono muoversi i proprietari . Il cliente ideale è chi possiede edifici cielo terra, che devono essere ristrutturati ed hanno circa 20 posti. Si potrebbe trattare anche di strutture adiacenti. Ai proprietari grazie ai finanziamenti del MIUR verranno dati circa 200 euro al mese a posto- alloggio per dodici anni. Lo sportello sarà aperto fino a che non finiranno le disponibilità finanziare. Entro il 2026 però l’università dovrà consegnarli per avere conferma di finanziamento.
Lisa Grelloni