Sostenibilità ed efficienza energetica, valorizzazione dell’identità storica, riqualificazione dell’esistente senza consumo di nuovo suolo. Sono questi i concetti cardine del piano di recupero dell’area ex Fim di Porto Sant’Elpidio realizzato dallo studio di architettura e design Fima di Osimo e concepito nell’obiettivo di trasformare un’area industriale dismessa e degradata in opportunità di sviluppo sociale, culturale ed economico per un’intera città e per un intero distretto. Con il passaggio in Consiglio comunale e l’approvazione della variante urbanistica e del piano attuativo, il progetto riceve così il via definitivo al termine di un lungo iter iniziato nel 2011; la realizzazione delle prime costruzioni e delle opere di urbanizzazione inizierà non appena conclusa la fase di bonifica già avviata.
“Porto Sant’Elpidio – commenta il sindaco, Nazareno Franchellucci – è una realtà giovane, che sta ancora costruendo la sua storia. La qualità architettonica del progetto Fima andrà a contraddistinguere fortemente l’immagine della città, le fornirà un elemento caratterizzante grazie ad un complesso unico, con affaccio sul mare e una positiva integrazione tra pubblico e privato”.
L’intervento riguarda un’area di 73mila mq che comprende, nella parte centrale, i due edifici con vincolo di archeologia industriale denominati Cattedrale e Palazzina uffici, a nord la spianata dove insistevano gli edifici industriali già demoliti e, a sud, il verde incolto. Lo studio Fima, scelto da Fim spa, società proprietaria dell’area, grazie alla sua esperienza nella riqualificazione di aree industriali dismesse, ha firmato un progetto che costituisce un esempio di architettura sostenibile ed efficienza energetica, portando a termine anche le procedure di Via (Valutazione Impatto ambientale) e di Vas (Valutazione ambientale strategica), di concerto con le amministrazioni (Comune e Provincia) e con la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici.
Al posto di un’area in abbandono che da anni affligge questo tratto di costa, sorgerà un nuovo quartiere con edifici ad alta efficienza energetica (con 33mila mq di superfici costruite), una piazza sul mare unica nel suo genere, 26mila mq di verde pubblico, 9000 mq di parcheggi e una nuova viabilità carrabile e ciclo-pedonale.
“L’area ex Fim diventerà un modello virtuoso di qualità ambientale – spiega Maurizio Andreoli, architetto di Fima – l’obiettivo è quello di realizzare un modo di vivere contemporaneo, senza macchine, incentivando esclusivamente la mobilità dolce, con edifici ad emissioni di Co2 quasi zero, intervenendo con soluzioni rivolte al risparmio energetico e alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Tutti gli edifici saranno realizzati in classe A e secondo il protocollo di certificazione Itaca Marche per la sostenibilità energetico-ambientale. “
Cuore del nuovo quartiere sarà la Cattedrale con la relativa piazza, che avrà come quinta il mare. Resterà l’edificio più alto del nuovo quartiere e, come una cattedrale romanica al centro del suo borgo, ne rappresenterà l’elemento caratterizzante. Verrà trasformata in hotel grazie ad un progetto di riqualificazione architettonica che mixerà sapientemente le vecchie strutture con il contemporaneo. I nuovi spazi commerciali nasceranno attorno ad essa, mentre gli edifici residenziali si svilupperanno principalmente verso nord. Il verde rimarrà comunque l’elemento forte di tutto il progetto, con la realizzazione di un nuovo grande parco urbano a sud.