Jesi 30 agosto. -Leopardi la musica e la tavola. Le lettere del grande poeta recanatese che parlano di cibo e vino, ed inoltre il suo amore per la musica di Giachino Rossini che sembra fare da colonna sonora nel peregrinare da Recanati, a Roma, Bologna, Firenze e Napoli, si intrecciano nell’evento che inaugura la 18esima edizione del Festival Pergolesi Spontini, il concerto per voci e pianoforte “Di Vino infinito. Divagazioni leopardiane” sabato 1 settembre alle 19,30 alla Galleria di Palazzo Pianetti di Jesi. Il concerto è introdotto e commentato da Carlo Cambi e dal direttore artistico del Festival, Vincenzo De Vivo. Al pianoforte Alessandro Benigni e nella compagnia di canto affermati interpreti quali il soprano Yuliya Poleshchuk, il mezzosoprano Mariangela Marini, il tenore Antonio Garés, il basso Baurzhan Anderzhanov. Organizzato in collaborazione con Centro Nazionale di Studi Leopardiani, Musei Civici di Jesi e Istituto Marchigiano di Tutela Vini in occasione del 50esimo anniversario della D.O.C. del Verdicchio dei Castelli di Jesi, l’appuntamento sarà preceduto alle 18,30 da un brindisi inaugurale sempre a Palazzo Pianetti. In programma le più celebri arie d’opera di Gioachino Rossini (di cui si celebra il 150esimo della morte), da Il barbiere di Siviglia, Il turco in Italia, L’italiana in Algeri, La Cenerentola, Torvaldo e Dorliska, La donna del lago, Semiramide.
“Viaggio in Italia” è il tema del Festival Pergolesi Spontini di quest anno , a cura della Fondazione Pergolesi Spontini, che si terrà dall’1 al 29 settembre in teatri, piazze, chiese, abbazie e luoghi d’arte di Jesi e dintorni. Esso traccia itinerari in musica lungo la penisola, seguendo le strade percorse dai gentiluomini del nord nei secoli del “grand tour” in Italia: Roma, Venezia, Napoli, i viaggi lungo l’Adriatico. In programma inediti, nuove composizioni e scoperte. Due le opere in cartellone, il 2 settembre “Il Noce di Benevento” una rarissima opera da camera del compositore jesino Giuseppe Balducci in prima esecuzione italiana in tempi moderni, ed il 22 settembre “Le metamorfosi di Pasquale”, partitura inedita del giovane Gaspare Spontini. Completano il programma numerosi concerti, tra i quali i “Racconti di viaggio”, ed un ciclo di appuntamenti alla scoperta dei preziosi organi veneti .
Dopo il concerto inaugurale, il Teatro Pergolesi ospita domenica 2 settembre alle 21 la prima rappresentazione italiana in epoca moderna dell’opera “Il noce di Benevento” di Giuseppe Balducci (1796 Jesi -1845 Malaga). Un opera buffa in due atti che l’autore jesino scrisse nel 1837 come opera da camera per sei cantanti, tutte donne, di cui una interpreta un ruolo en travesti, con l’accompagnamento di tre pianisti su due pianoforti, organico che rende quest’opera più unica che rara. Sul modello dell’opera comica francese, “Il noce di Benevento” si compone di parti musicali e dialoghi parlati.
Con la direzione di Alessandro Benigni, la regia le scene ed i costumi di Davide Garattini Raimondi, l’opera si avvale di una compagnia tutta al femminile. L’allestimento, realizzato per l’occasione dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, è una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con Accademia d’arte lirica di Osimo; la revisione critica della partitura è a cura di Jeremy Commons.
Il 7 settembre in Piazza Federico II a Jesi in occasione della Settimana dello sport, rivive l’entusiasmo per il ciclismo ed il ricordo di grande campione, Michele Scarponi nel concerto “Giro D’Italia. Canzoniere Italiano” della band folk rock Tête de Bois e con la partecipazione di Marco Pastonesi e Sergio Staino.
Il 14 settembre l’Abbazia di Sant’Urbano ad Apiro accoglie “Santa Editta” di Alessandro Stradella, oratorio a cinque voci e basso continuo, diretto da Andrea De Carlo sul podio dello Stradella Y-Project.
Il 22 settembre giorno del Santo Patrono di Jesi, San Settimio, l’opera torna sul palcoscenico del Teatro Pergolesi con la farsa “Le metamorfosi di Pasquale o sia Tutto è illusione nel mondo”, una delle quattro partiture di Spontini ritrovate nel 2016 in Belgio. L’opera va in scena con la direzione di Giuseppe Montesano sul podio dell’Orchestra Sinfonica Rossini di Pesaro, e con la regia di Bepi Morassi, in coproduzione con Teatro La Fenice di Venezia, revisione critica di Federico Agostinelli edita da Fondazione Pergolesi Spontini con il contributo del Centro Studi per la Musica Fiamminga e della Provincia di Anversa.
La spina dorsale del Festival è costituita dai Racconti di viaggio, letture di testi letterari e diari di viaggiatori di tre secoli abbinati a quattro concerti. I primi due, in collaborazione con Nuova Consonanza, propongono musiche di giovani compositori in prima esecuzione assoluta: “Henry James: Ore italiane” l’8 settembre al Teatro La Vittoria di Ostra, e “Iosif Brodski: Fondamenta degli Incurabili” il 9 settembre nella Chiesa di Santa Maria di Portonovo. Il 15 settembre, alla Chiesa degli Aroli di Monsano, c’è “Charles Burney: Viaggio musicale in Italia” con l’Ensemble Mare Nostrum diretto da Andrea De Carlo; il 29 settembre al Teatro Pergolesi di Jesi “Claude Debussy esoterista: da Roma ad Anacapri” con il pianista Lorenzo Bavaj in collaborazione con il Circolo E. Nathan di Jesi.
Quattro poi saranno i concerti dedicati alla valorizzazione degli “Organi veneti delle Marche” in collaborazione con Società Amici della Musica “Guido Michelli” di Ancona e Asolo Musica Festival.