Urbino – Proseguono gli interventi di contenimento e abbattimento dei cinghiali a ridosso dell’abitato di Urbino.
«La loro riduzione numerica generale – osserva il presidente della Provincia Giuseppe Paolini – e l’allontanamento dal centro abitato è fondamentale per motivi di pubblica incolumità e per la tutela delle attività agricole. Ma anche in termini di prevenzione della diffusione della peste suina».
Dalla polizia provinciale, che sta coordinando le operazioni, si evidenzia che «nei mesi estivi sono stati intensificati i servizi specifici di controllo selettivo. Solo a luglio sono stati abbattuti 15 cinghiali a ridosso dell’abitato Urbinate». Operazioni peraltro «fortemente sollecitate dall’allarme tra i cittadini, generato dall’avvistamento sempre più frequente di cinghiali anche nelle zone abitate».
Gli interventi si inseriscono nell’ambito del protocollo di intesa siglato a giugno dello scorso anno tra le polizie provinciali, il comando regionale dei carabinieri forestali, la Regione, le associazione dei Comuni, gli agricoltori, le associazioni venatorie e gli Atc. «Ad essere utilizzata – precisano i coordinatori degli interventi – è la ‘tecnica dell’aspetto’ (individuale e basata sull’attesa dell’arrivo della preda a un luogo di pastura, ndr), che non comporta battute invasive né l’utilizzo dei cani. Senza spreco di risorse e denaro, con la garanzia degli standard di sicurezza. Anche per questo sul campo abbiamo registrato l’apprezzamento dei cittadini».
Non solo: «Crediamo che gli ultimi tre servizi effettuati abbiano portato risultati ancora migliori di quelli che sono i conteggi numerici. Siamo convinti di avere intrapreso la strada giusta: gli abbattimenti, oltre ad una riduzione diretta del numero degli ungulati, comportano un forte elemento di disturbo per i cinghiali, che contribuisce ad allontanarli verso zone più indisturbate e lontane dal centro abitato».