Ancona 11 dicembre. -Oltre 1.500 nelle Marche rischiavano la chiusura o una riduzione del fatturato tra il 35 e il 50 per cento. Per scongiurare quella che sarebbe stata una catastrofe per il settore degli impiantisti, gli artigiani si erano mobilitati nei mesi scorsi. Obiettivo la cancellazione dello sconto in fattura di ecobonus e sismabonus, al posto delle detrazioni fiscali. Sessanta aziende associate alla Cna avevano presentato anche un ricorso all’antitrust contro questa misura, prevista dall’art.10 del Decreto crescita.
“Ieri” informa Marco Bilei responsabile Cna Costruzioni Marche “ la Commissione Bilancio del Senato ha abolito lo sconto in fattura da ottenere subito per gli interventi relativi a ecobonus e ecosisma. Resta la sola opzione del credito d’imposta, da utilizzare in compensazione in cinque o dieci anni. Siamo soddistatti – precisa Bilei – perché solo le multiutilities avrebbero avuto la capacità finanziaria di anticipare ai proprietari di immobili, il 65 per cento dello sconto fiscale per poi recuperarlo nel quinquennio , mentre le piccole imprese di impianti, sarebbero statre tagliate fuori dal mercato delle ristrutturazioni”.
Il mercato è rilevante. Nelle Marche gli edifici residenziali sono 311.624. I condomini sono oltre 20 mila di cui 9.772 con più di 10 appartamenti. Secondo una indagine di Cna Costruzioni, l’80% degli edifici condominiali marchigiani è stato costruito prima del 1970, quando le normative antisismiche e di efficientamento energetico non esistevano.
Sono più di 400 mila i marchigiani che vivono all’interno di condomini che si presentano come strutture insicure e non perfettamente coibentate. Edifici colabrodo dal punto di vista energetico e insicure dal punto di vista sismico, che contribuiscono enormemente all’inquinamento delle città ed hanno bollette che arrivano fino a 2 mila euro l’anno per condomino.