Secondo quanto riportano i dati elaborati dal Sinab (Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica e presentati al Sana di Bologna) relativi al 2018, l’Italia sta puntando molto sull’agricoltura biologica, al punto da superare di molto la media UE delle superfici biologiche. La situazione appare in continua evoluzione, con una crescente consapevolezza anche da parte dei consumatori, che hanno sempre più occasioni di acquistare prodotti biologici al supermercato ed anche online. Approfondiamo quindi tutti i dati di settore a nostra disposizione, mettendo a fuoco anche quelli relativi alla regione Marche.
Italia al primo posto in Europa per superfici bio, molto bene le Marche
Nel nostro Paese il totale del terreno dedicato all’agricoltura biologica è pari a 2 milioni di ettari, cifra che è aumentata del 3% circa rispetto al 2017. Ciò vuol dire che, nell’arco di un anno, sono stati registrati circa 49mila ettari in più. Prendendo in considerazione un arco di tempo più lungo, poi, la crescita risulta ancora più evidente: dal 2010, infatti, gli ettari di superficie biologica coltivata hanno registrato un incremento che ha superato il 75%, insieme al numero di operatori di questo settore, arrivati a +65%.
In questo contesto le Marche stanno tenendo il passo, dimostrando una grande capacità di adattamento. Secondo i dati Sinab rielaborati da Coldiretti Marche, infatti, dal 2009 al 2017 l’incremento degli ettari dedicati al bio è stato pari al 66% e oggi il 20% dei terreni marchigiani (ossia 1 ettaro su 5) è dedicato al bio. Nelle Marche sono attive circa 2500 aziende agricole biologiche, nate come tali o convertitesi a questo tipo di agricoltura.
Alla luce di questi dati, il Ministro Teresa Bellanova sottolinea la necessità di avere una legge sul biologico, in modo da accelerare questo settore, e incoraggiare la crescita numerica delle mense biologiche certificate. Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, evidenzia invece l’importanza di sostenere la conversione delle aziende italiane verso l’agricoltura biologica, considerate le tante difficoltà (soprattutto burocratiche) che potrebbero scoraggiare gli agricoltori.
I vantaggi del biologico
L’agricoltura biologica riserva diversi vantaggi. Dato che non vengono utilizzati diserbanti, sostanze chimiche e sintetiche per il trattamento delle piante e concimi diversi da quelli naturali, il suolo coltivato seguendo i criteri imposti dall’agricoltura biologica risulta più fertile e in salute rispetto a quello coltivato tradizionalmente. Ciò implica un raccolto maggiore nei periodi di siccità e privo di residui di fitofarmaci, dunque di qualità nettamente superiore, che risulta più sano per il consumatore. Si tratta quindi di vantaggi che coinvolgono sia chi coltiva sia chi acquista i prodotti finali, e che portano a una maggiore consapevolezza del valore dei nostri terreni e dell’ambiente che ci circonda.