Alla scoperta della Val di Fiastra con Wu Ming 2

Macerata.- Nell’ambito del progetto di rigenerazione culturale e sociale Qui Val di Fiastra nasce un percorso di trekking culturale, di mobilità lenta e conoscenza territoriale che tocca nel Maceratese i sei centri storici di Ripe San Ginesio, Loro Piceno, Colmurano, Urbisaglia, Sant’Angelo in Pontano e San Ginesio: l’Anello della Val di Fiastra.

Dalla collaborazione tra Inabita e Sineglossa, insieme a Borgofuturo come partner di progetto, inoltre, nel 2025 si prevede la pubblicazione di una guida del Nonturismo per la collana omonima pubblicata da Ediciclo editore.

La guida, basata su una narrazione collettiva, da un lato mira a promuovere una modalità di incontro tra il territorio, la comunità locale e chi la visita, ovvero i nonturisti, più intima e autentica, dall’altro vuole aiutare le comunità del territorio a riscoprire e ridefinire la propria identità, spesso in aree in trasformazione a causa dell’isolamento geografico.

Un’esperienza di viaggio “nonturistico” che va oltre il semplice consumo di esperienze e che si esprime nell’integrazione col territorio che si sta esplorando, vivendo il percorso come un’opportunità di incontro e crescita personale, principi fondamentali che guidano l’intero progetto Qui Val di Fiastra, ideato da Inabita Laboratorio Territoriale e vincitore del Bando PNRR Borghi, che coinvolge i comuni di Ripe San Ginesio, Loro Piceno, Colmurano, Urbisaglia, Sant’Angelo in Pontano e San Ginesio.

Dall’8 al 13 luglio scorsi dunque, una redazione di comunità in cammino lungo l’Anello della Val di Fiastra è andata alla ricerca di persone, luoghi, elementi che rappresentassero lo spirito del luogo e contribuissero alla realizzazione della guida.

foto di Simona Muscolini

Il gruppo, composto da camminatori e camminatrici curiose accompagnate dalla guida ambientale-escursionistica Ruben Marucci, ha percorso a piedi l’Anello del Fiastra che dall’Abbadia di Fiastra attraversa i comuni di Loro Piceno, Sant’Angelo in Pontano, San Ginesio, Ripe San Ginesio, Colmurano e Urbisaglia.

Tra questi anche Wu Ming 2, scrittore del collettivo italiano noto come Wu Ming, conosciuto per il suo impegno sociale e politico, spesso riflesso nelle sue opere. È stato coautore del celebre romanzo storico “Q”, scritto con lo pseudonimo collettivo Luther Blissett, e, oltre alla scrittura, si dedica da sempre a progetti di narrazione itinerante e letture pubbliche.

Hanno inoltre partecipato Eleonora Adorni e Brenda Benaglia, antropologhe facilitatrici delle redazioni di comunità del progetto Nonturismo, e Claudia Palmarucci, illustratrice che curerà l’apparato artistico dell’itinerario.

Nei diversi paesi alcuni incursionisti hanno raccontato i luoghi o approfondito temi di rilevanza: dall’Abbadia di Fiastra a Loro Piceno è stato osservato il paesaggio con la lente di due esperti locali Giovanni Mochi e Bruno Achilli; arrivati in paese Fernando Morganti ha aperto le cantine raccontando storie legate al vino cotto.

Il giorno successivo si è chiacchierato con Chiara Cerri, autrice del libro “Sulla Faglia” e della sua esperienza nel Cammino delle Terre Mutate; nello stesso giorno Luca Castignani, Irene Maria Bakkum e Lucia Lignini hanno parlato del progetto di fotografia naturalistica L’Occhio Nascosto dei Sibillini.

A Sant’Angelo in Pontano è stato il turno del racconto di Adelino Montanari che con passione ha parlato della storia di San Nicola detto ‘da Tolentino’, ma Sant’Angiolese di nascita, prima di lui aveva accolto il gruppo Sergio Mannozzi presidente Archeoclub Sant’Angelo. Matteo Petracci si è invece unito da Sant’Angelo a San Ginesio, raccontando di storie della resistenza lungo la Strada Picena SS 78.

E ancora, a San Ginesio Piero Tordelli ha accompagnato il gruppo nelle vie del centro storico più colpito dal sisma, e nella tappa San Ginesio – Ripe si sono uniti i botanici Nicola Postiglione e Alessandra Vitanzi, alla scoperta delle piante che caratterizzano l’anello. A Ripe il gruppo ha incontrato il sindaco Paolo Teodori che, con David Giacomelli di Borgofuturo, hanno parlato del Festival omonimo e delle sue ricadute sul territorio.

La sera Giovanni Ciabocco e Gianfranco Cosimi hanno raccontato storie di vita paesana. Nell’ultimo giorno di cammino, Graziano Tuberi e Ornella Formica hanno fatto strada dalla fonte Allungo di Colmurano fino ad Urbisaglia, passando dal centro di Colmurano e Monte Loreto. Infine, dopo un’introduzione al paese di Urbisaglia da parte di Piero Chinellato, Giovanna Salvucci ha raccontato del campo di internamento allestito presso Villa Giustiniani Bandini all’Abbadia di Fiastra, che dal 1940 ospitò oltre 400 persone.

Tappa finale del cammino è stato l’incontro con Don Alberto, sacerdote e organizzatore di diverse attività all’Abbadia di Fiastra. Il cammino si è intrecciato con storie di aziende locali, Cristian Ercoli de Il Lorese, Raffaele Pozzi e Ilaria Santandrea di Terra Prospera e Carlo Linfozzi, che ha fatto da guida dal Lavandeto di San Valentino avviato dalle figlie. Una tappa del cammino ha fatto sosta anche da Monia Tedeschi del B&B Il Varco.

foto di Alessandro Picucci

 

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