Amnesty festeggia i 60 anni piantando l’Albero dei Diritti

Ancona – Sabato 29 maggio alle ore 18 al Parco Belvedere Posatora (area giochi) il gruppo Amnesty di Ancona festeggerà il 60esimo anniversario della fondazione del Movimento piantando “l’albero dei diritti”. L’iniziativa, dal titolo “Facciamo crescere i diritti”, è realizzata con il supporto del Comune di Ancona, che sarà rappresentato dall’assessore Stefano Foresi, ed è aperta alla cittadinanza (si raccomanda il rispetto delle norme anti contagio, con obbligo di indossare la mascherina e mantenere il distanziamento).

Nel corso dell’evento verrà scoperta una targa celebrativa con le parole di Peter Benenson, fondatore di Amnesty International; verranno ricordati i prigionieri di coscienza di cui l’Organizzazione si sta occupando e lette alcune testimonianze, tra cui quella di Luis Sepúlveda.

“Vogliamo celebrare questi 60 anni di lotte in difesa delle vittime di violazioni dei diritti umani – dice Matteo Graziosi, responsabile del gruppo Amnesty di Ancona – piantando un albero dai fiori gialli: un simbolo per ricordare quanto lavoro è stato fatto e quanto ancora ce ne sia da fare. Perché per far crescere i diritti umani serve cura e impegno da parte di tutti.”.

Hanno voluto festeggiare questo anniversario anche gli studenti dell’Istituto Superiore Marconi Pieralisi di Jesi, che pianteranno un albero accanto alla scuola e che stanno approfondendo il tema dei diritti umani insieme con gli attivisti dell’Associazione.

Sabato alle ore 18 sono inoltre previste iniziative in contemporanea anche a Pesaro e Macerata.

In sessant’anni Amnesty ha raggiunto traguardi importanti. Attraverso campagne e mobilitazioni, ha ridato libertà e dignità ad oltre 50mila persone. Ha contribuito all’abolizione della pena di morte in molti paesi del mondo. Ha lottato contro la pratica aberrante della tortura: grazie anche alla pressione del Movimento, nel 1984 l’Onu ha adottato la Convenzione contro la tortura e nel 2017 l’Italia ha finalmente codificato il reato all’interno del Codice Penale. Sessant’anni fa l’omosessualità era considerata reato in molti paesi del mondo; oggi, grazie all’attività di sensibilizzazione condotta da Amnesty e dalla società civile, passi avanti sono stati fatti per garantire il rispetto e combattere la discriminazione, in tutte le sue forme.

L’impegno per i diritti umani continua: in difesa dei prigionieri di coscienza detenuti ingiustamente, delle donne vittime di violenza, dei migranti torturati nei centri di detenzione in Libia, dei manifestanti che hanno subito violenze da parte della polizia.

Oggi Amnesty è un movimento globale fatto di oltre 10 milioni di persone; la Sezione Italiana conta circa 70.000 tra soci e sostenitori, con gruppi di attivisti diffusi su tutto il territorio nazionale.

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