Ancona.- In assenza di una proroga da parte del Ministero, i contratti di collaborazione di 39 “Navigator ” delle Marche scadranno il 30 aprile. Lo segnalano i sindacati Felsa Cisl, NIdiL Cgil e Uiltemp Uil, che hanno scritto una lettera a tutti i parlamentari regionali per chiedere un intervento sulla questione
“Così si lascia cadere nel vuoto ogni misura di politica attiva realizzata a favore dei beneficiari del reddito di cittadinanza – sostengono i sindacati- ponendo immotivatamente fine alla prima concreta pianificazione e realizzazione di case management e di una strutturata rilevazione delle opportunità occupazionali nei centri per l’impiego dei nostri territori.”
Nella regione Marche le organizzazioni sindacali si sono confrontati con l’assessore al Lavoro Stefano Aguzzi, con il Vicario del Prefetto Dr. Clemente Di Nuzzo, e con il Dr. Cosimo Prisciano responsabile Anpal Servizi della Macroarea Marche Abruzzo Molise, “raccogliendo – dichiarano i confederali- l’unanime riconoscimento del valore aggiunto che queste lavoratrici e questi lavoratori hanno innegabilmente apportato alla struttura regionale dei nostri Centri per l’Impiego. I report delle attività, redatti dalla stessa Anpal Servizi, riconoscono al lavoro svolto dai Navigator nelle Marche un ruolo di primaria rilevanza!”
La soluzione alla vertenza passa però, secondo i sindacati inevitabilmente per altri tavoli nazionali. Le richieste sono quelle di “esercitare tutte le opportune azioni per ottenere due risultati fondamentali: quello immediato con la proroga del finanziamento dei contratti dei navigator in scadenza al 30 aprile 2021, senza il cui apporto il RDC resterà una misura di mero sostegno reddituale;
– quello di lungo periodo con l’avvio di una discussione che tracci chiaramente una visione di ampio respiro sulla organizzazione dei CPI, nella quale i Navigator possono proficuamente essere incardinati, che rafforzi la capacità di agire le Politiche Attive a prescindere dalla singola misura di sostegno al reddito, garantendo l’accesso a questi servizi anche ai disoccupati, ai disabili, ai neet, senza lasciare indietro nessuno, soprattutto quelle persone che da sole non ce la farebbero, rischiando la marginalità totale e facendole scivolare verso condizioni di povertà irreversibili.”