Pesaro 1 agosto.-Un’altra eccellenza produttiva marchigiana venduta agli investitori stranieri. Questa volta sono i cinesi ad aver acquisito un azienda storica della Val Cesano (Pesaro-Urbino) : la Alluflon di Mondavio. L’operazione è stata comunicata ai sindacati, che parlano di notizia che “era nell’aria da tempo”. Attiva fin dagli anni Sessanta nella produzione di pentolame, l’Alluflon conta ora 200 dipendenti, che salgono a 300 nei periodi di punta. Quale sarà ora il loro destino, vista anche la fine che hanno fatto migliaia di lavoratori di altre fabbriche delle Marche cedute agli stranieri ? Al momento nessuno lo sa, ma non c’è da sperare molto per il futuro. Naturalmente i sindacati, e in particolare la Fiom Cgil hanno già chiesto che vengano garantiti comunque i livelli occupazionali attuali. Ma chi può garantirli davvero ? L’importante gruppo industriale cinese che ha comperato la società ? Oppure il Governo nazionale, e in particolare il Ministero dello sviluppo economico già oberato da 158 tavoli di crisi con 200 mila posti di lavoro in ballo ( eredità di tutti i governi degli ultimi anni ) ? Speriamo che almeno in questo caso non si arrivi a mobilità, licenziamenti, riduzione del personale come in decine di altre realtà marchigiane negli ultimi 20 anni. E cassa integrazione per qualche anno fino alla morte sociale del territorio. Ma è difficile credere oggi che tutto resti come prima, anche nell’industrioso pesarese. Anche perchè il modello marchigiano, una volta vanto di questa regione, è finito ormai da tempo. Così come molti distretti industriali a cominciare da quello del bianco di Fabriano. E intanto amministratori locali e politici cosa fanno per frenare questa emoraggia continua, da nord a sud delle Marche ?