Ancona. Oggi sono partite le attività del Bando Internazionale JPI Aquatic Pollutants per finanziare ricerche innovative sulle nuove minacce per l’ambiente marino, tra cui gli inquinanti emergenti, i patogeni e lo sviluppo della resistenza agli antibiotici nei microorganismi.
Durante la selezione, conclusa pochi mesi fa, delle oltre 180 proposte iniziali che hanno visto il coinvolgimento di 1065 Istituti scientifici Europei, 53 hanno passato la prima selezione e solo 18 sono state finanziate. Tra questi progetti, solamente tre sono coordinati da Enti Scientifici Italiani, e ben due sono ad Ancona, uno coordinato dall’Università Politecnica delle Marche (PharmaSea) e l’altro dal CNR IRBIM – Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ARENA).
“La salute del mare è un tema di fondamentale importanza, oltre ad essere molto attuale; da essa dipendono la sopravvivenza del pianeta e la salute dell’uomo. Con questi progetti di ricerca internazionali – afferma il Rettore Prof. Gian Luca Gregori – saranno studiati i contaminanti emergenti nell’ambiente marino a testimonianza della necessità di creare sinergie ed approcci multidisciplinari per affrontare problemi complessi. Ed è proprio grazie alla ricerca che si possono trovare nuove soluzioni per la salvaguardia dell’ambiente e per aumentare la consapevolezza pubblica su queste tematiche”.
PharmaSea
Il Prof. Francesco Regoli, Direttore del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente (DiSVA) dell’Università Politecnica delle Marche, è il Coordinatore internazionale del progetto PharmaSea, che ha lo scopo di studiare la distribuzione ed il rischio dei farmaci umani nell’ambiente marino. “Queste sostanze sono oggi una minaccia reale – afferma Regoli – ed è comune misurare negli organismi marini residui di antiinfiammatori, antidepressivi, ormoni steroidei, antibiotici, antipertensivi e antiepilettici. Il progetto aumenterà la nostra conoscenza scientifica ma anche la consapevolezza pubblica sullo stretto rapporto tra salute umana e salute dell’ambiente. L’obiettivo è anche quello di creare i presupposti per investire nella sostenibilità ambientale dei farmaci del futuro”.
Il progetto ARENA
“Antibiotic Resistance and Pathogenic Signature in Marine and Freshwater Aquaculture Systems” è invece coordinato dal Dott. Gian Marco Luna, Direttore dell’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine (IRBIM) del CNR, che guiderà il team internazionale che include centri di ricerca spagnoli, tedeschi, norvegesi e belgi. Il progetto ARENA si occuperà di studiare il ciclo degli antibiotici nell’acquacoltura, anche sviluppando sensori per la misura rapida di questi inquinanti e valutare l’impatto sull’ambiente marino circostante. “L’acquacoltura rappresenta un settore alimentare in rapida crescita – afferma Luna – con proiezioni di crescita importanti. Fornisce già al nostro pianeta una frazione importante di cibo e, secondo recenti stime, continuerà a fornirne ancora di più. Il settore dell’acquacoltura ha davanti a sé numerose sfide, per poter diventare sempre più sostenibile ed operare in un’ottica di salute unica (“One Health”) che coniughi rispetto dell’ambiente, del benessere animale e della salute dell’uomo. ARENA intende contribuire a questi temi, fornendo nuove conoscenze e strumenti innovativi utili a diminuire la diffusione e la circolazione delle antibiotico-resistenze e degli agenti patogeni in acquacoltura.”