Ancora in flessione le esportazioni delle Marche nel primo semestre 2018. Pesano calzature e farmaceutica

 

Nel primo semestre 2018 le esportazioni delle Marche hanno registrato una contrazione dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2017, in controtendenza rispetto alla media nazionale che ha invece mostrato una crescita del 3,7%. In crescita sono risultate le vendite verso i Paesi Ue (+2,3%) mentre hanno registrato una flessione quelle verso i Paesi extra Ue (-4,3%). Rispetto al primo semestre 2017 il peso dell’export della regione sul totale nazionale è diminuito passando dal 2,6% al 2,5%. Lo rende noto Confindustria Marche.

A livello provinciale hanno registrato un incremento delle esportazioni Pesaro Urbino (+6,9%) e Ancona (+2,5%) mentre l’export di Macerata è rimasto invariato rispetto ai primi sei mesi del 2017 (0,0%). In flessione sono risultate le vendite all’estero delle province di Ascoli Piceno (-11,4%) e Fermo (-2,1%). Il risultato di Ascoli  è stato ancora una volta fortemente influenzato dalla flessione delle esportazioni del comparto farmaceutico (-16,2%), che rappresenta il 59,2% delle esportazioni totali della provincia.

Tra i principali settori, in flessione sono risultati i macchinari ed apparecchi -8,6%, gli articoli in pelle e calzature -2,6%, gli articoli farmaceutici -15,5%, gli articoli in gomma e materie plastiche -1,1%, i prodotti chimici -5,3%, la carta e prodotti in carta -18,6%, il legno e prodotti in legno (-2,3%).

In crescita sono risultate invece le vendite all’estero di apparecchi elettrici +20,4%, metalli di base e prodotti in metallo +8,3%, mobili +3,9%, articoli di abbigliamento +4,4%, computer, apparecchi elettronici e ottici +10%, prodotti alimentari e bevande +3,1%, autoveicoli +19,6%, altri mezzi di trasporto +7,9%, prodotti tessili +9,2%, minerali non metalliferi +11,2%.

“I dati sulle esportazioni confermano le difficoltà che la nostra regione ancora sta vivendo soprattutto in confronto con il trend nazionale – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Marche Claudio Schiavoni. La dinamica negativa dell’interscambio è stata ancora influenzata dall’andamento del comparto farmaceutico e dalle difficoltà del comparto delle calzature a fronte di una sensibile ripresa delle vendite all’estero dei principali comparti della meccanica.”

 

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