Ancona 13 giugno.- Appalti pubblici in calo nelle Marche. Nel 2018 gli appalti di importo superiore ai 40 mila euro sono stati 588, rispetto ai 650 dell’anno precedente. Per oltre la metà si è trattato di appalti per piccoli importi. Quelli tra i 40 e i 150 mila euro sono stati 331 mentre da 150 mila a 500 mila euro sono stati 173. Solo 51 le gare con un importo tra i 500 mila e il milione di euro e appena 33 quelle oltre il milione di euro. Si è ridotto anche l’importo medio degli appalti, sceso da 529 mila a 354 mila euro. Un mercato difficile, quello degli appalti pubblici, come emerge dal 5° Rapporto Cedam, presentato oggi ad Ancona , alla sala Pino Ricci del Consiglio regionale delle Marche.
Dal Rapporto della Cassa edile dell’artigianato marchigiano, illustrato da Giovanni Dini del Centro Studi Cna Marche e Fabiana Screpante dell’Ufficio Studi Confartigianato Marche, dopo i saluti del presidente Cedam Aramis Garbatini e del vicepresidente Massimo De Luca, emerge come lo scorso anno, ben 205 appalti pubblici siano andati a ditte di fuori regione, prendendo soprattutto la strada del Sud. Verso Campania, Basilicata e Calabria. Ad imprese regionali sono rimaste 383 gare d’appalto, spesso quelle con importi più bassi.
Se la domanda pubblica ristagna, a salvare il comparto marchigiano delle costruzioni ci pensano le ristrutturazioni edilizie, grazie agli incentivi fiscali. Per valutare l’effetto anticiclico della leva fiscale delle detrazioni, basta osservare che il loro valore annuo nelle Marche incide per il 14,3 per cento sul valore aggiunto complessivo del settore delle costruzioni. Una quota che è siperiore di 3,4 punti percentuali alla media nazionale e colloca la nostra reigone al quinto posto in Italia, dietro alla provincia autonoma di Trento (17,1), al Friuli (16,2), alla Liguria (15,6) e all’Emilia Romagna (14,6).
Quanto alla ricostruzione nelle zone terremotate, secondo i dati dell’Ufficio Speciale Ricostruzione (USR), aggiornati al 30 maggio di quest’anno, sono state 7.307 le pratiche presentate dai proprietari di immobili danneggiati dal sisma. Ne sono state accolte, per il momento 2.383, per olttre un miliardo di euro di contributi e un ammontare medio di 142.157 euro per ogni pratica.
Anche dalla compravendita degli immobili, segnali positivi. Nel 2018 le compravendite residenziali nelle Marche sono state 12.311. Nel corso dell’ultimo anno si è registrano un importante incremento del 10,2 per cento , più intenso della crescita media nazionale (+6,5).Per quanto riguarda le compravendite non residenziali del settore produttivo, costituito da unità destinate a capannoni e industrie, nel 2018 nelle Marche sono state 470. Rispetto al 2017 si è registrata una crescita del 10,8 per cento , particolarmente più intensa a confronto con la sostanziale stabilità (+0,6) osservata a livello nazionale.