Ascoli.- Applausi ripetuti durante tutto lo spettacolo, per il Macbeth di Giuseppe Verdi andato in scena ieri sera, sabato 19 novembre al Teatro Ventidio Basso di Ascoli. Merito della essenziale ma sapiente regia del maestro Pier Luigi Pizzi, ma anche delle capacità artistiche degli interpreti della difficile opera verdiana, ispirata al dramma di William Shakespeare.
Parliamo sia del giovanissimo direttore d’orchestra Diego Ceretta – una responsabilità non facile la sua per un lavoro così complesso – il quale ha condotto senza sbavature l’Orchestra Filarmonica Marchigiana. Ma anche e sopratutto dei due protagonisti principali del capolavoro di Verdi : il baritono Gezym Myshketa (Macbeth) e il soprano Lidia Fridman ( Lady Macbeth), quest’ultima avvolta da una vesta bianca e candida, in chiaro contrasto alle sue mire diaboliche e sanguinarie.
A loro i ruoli più impegnativi e centrali di un opera tenebrosa e potente che il grande Bardo creò per mettere in mostra e in guardia il popolo, sui deliri che il Potere poteva e può ancora raggiungere quando vuole centrare i suoi obiettivi. Assassini, congiure e trame le più oscure e disumane per conquistare un regno al quale non ha diritto ma che vuole a tutti i costi possedere. Verdi recupera magistralmente in musica questo tormentato dramma ( 1865) e lo mette in scena con efficacia ed energia, e con la potenza che lo contraddistingue.
E ad Ascoli l’anziano e sempre attivo regista Pizzi – dopo l’esordio a Fermo – ne ha restituito tutta l’atmosfera tragica e travolgente, con una scenografia plumbea ma di splendida bellezza, il nero e il rosso come colori dominanti, e streghe e visioni dei fantasmi degli assassinati che tornano regolarmente ad opprimere i protagonisti dell’opera . Buona l’interpretazione anche del Coro del Ventidio Basso, oltre che quella degli altri cantanti che hanno incantato il numeroso pubblico presente. Alla fine un lungo e meritato applauso, che si è aggiunto ai diversi altri che gli interpreti hanno ottenuto nel corso dei quattro atti. Il Macbeth è stato realizzato dalla Fondazione Lirica delle Marche. A Fano il 26 novembre la prossima rappresentazione.
Marco Traini