Da Gaetano Rinaldi, presidente della sezione di Ascoli Piceno di Italia Nostra riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Ascoli Piceno .- ” E’ notorio che Ascoli, in attesa che venga realizzato il parco dei corsi d’acqua che circondano la città , è priva sostanzialmente di un’area verde di accettabile estensione capace di soddisfare le esigenze vitali di una comunità che è costretta ad accontentarsi o di piccoli lembi di giardini o semplicemente della incomparabile visione del verde che esalta da una lato il fascino del Monte dell’Ascensione , dall’altro quello del Colle San Marco. Ma si tratta di una soddisfazione solo visiva e virtuale. Niente a che fare con la pratica possibilità di percorrere in tutta sicurezza viali alberati, di essere affascinati dai colori di un campo di fiori, di commuoversi davanti allo spettacolo di un cigno che scivola elegantemente sulla superficie di un romantico laghetto.
Aree verdi e parchi di cui è possibile il godimento nelle città che ne riconoscono come fondamentale la realizzazione per renderli fruibili da parte di tutta la comunità ed in particolare dalle famiglie, dalle donne, dai bambini, dalle persone in età avanzata. Un fatto è certo : le città che scelgono questi percorsi virtuosi oltre a creare una ambiente denso di fascino creano le condizioni per favorire anche lo sviluppo economico della città.
E’ indubbio , infatti, che un ambiente decoroso, una città bella ( e quale elemento più del verde e dei parchi urbani esaltano il fascino di un luogo ?), come sostiene il Prof. Cervellati, contribuiscono a migliorare il carattere degli abitanti, a renderli meno aggressivi, più collaborativi, più contenti di esserne felici cittadini , più produttivi. Per quanto riguarda la nostra città, pur in un ambiente che favorisce lo sviluppo di una vegetazione lussureggiante e addirittura il gigantismo vegetale, da sempre si è favorita l’occupazione sistematica di tutti gli spazi possibili con la costruzione di edifici, per lo più destinati alla residenzialità, costruendoli sovente direttamente sulle sponde dei corsi d’acqua oppure occupando , come è accaduto per i giardini progettati dal Prof. Orsini, una parte consistente riducendone drasticamente l’estensione .
Persa l’opportunità di allargare il parco botanico dell ‘Ist. Tecnico Agrario sino all’area di Pennile di Sotto, ormai quasi completamente occupata da costruzioni, rimane la speranza che si proceda finalmente alla bonifica dell’area Carbon e alla destinazione a verde di una parte del sito. E che, come previsto dal piano Regolatore, si rendano finalmente fruibili le aree contigue ai corsi d’acqua della città.
Ma, dobbiamo chiederci, queste luoghi potranno essere frequentati dalle famiglie, dai bambini, dalle persone anziane, dai diversamente abili o saranno riservati solo ai giovani prestanti e agli atleti ?
Per fortuna a breve distanza c’è il vasto pianoro del Colle San Marco, con i verdi prati, i viali alberati, il fascino delle cave dismesse di travertino, il paesaggio mozzafiato che si gode dalle rupi a strapiombo che ne delimitano sul lato nord la parte pianeggiante.
Quindi è evidente la necessità, al di là delle norme di tutela, di preservare l’integrità di questo autentico tesoro, unico e indispensabile parco in grado di soddisfare le esigenze minime di verde della comunità ascolana.
Per cui appare veramente poco comprensibile che per dotare di una recinzione una villa costruita sul pianoro si sia provveduto a realizzare dei muri di cemento che indiscutibilmente arrecano un danno grave al fascino e all’integrità naturalistica del sito, tenuto conto tra l’altro che il Piano Regolatore da poco approvato prevede che per la zona del Colle San Marco è autorizzata “ la costruzione di recinzione delle proprietà solo con siepi mobili e materiali tradizionali”.
Tenuto conto che avverso la realizzazione del muro di cemento sembra si siano mossi i privati confinanti con la richiesta della sospensione dei lavori, si è ritenuto comunque opportuno effettuare questa segnalazione per sollecitare un’attenta attività di controllo e tutela del Pianoro di San Marco, tenendo conto della sua estrema fragilità quale angolo naturalistico di irripetibile fascino e dell’ esigenza della sua integrità per la sua fondamentale importanza paesaggistica e quale parco fruibile non solo dalla comunità ascolana, ma anche dai numerosi turisti che rimangono incantati di fronte a tanto splendore.
Comunque, qualunque sia l’esito degli accertamenti che si riterrà di effettuare, si ritiene che debbano essere adottati tutti i provvedimenti possibili per rimarginare la ferita inferta al sito.”