Come imparare a scrivere racconto, a riscrivere una leggenda di cui si è sentito parlare o che ci è stata narrata, e poi trasformarla in una sceneggiatura, e magari girarne con una vera troupe cinematografica il cortometraggio. E’ quanto il workshop “Marca Leggendaria. Alle origini di una serie epica” offre a 20 ragazzi dai 14 ai 19 anni, in un’originale 4 giorni di full-immersion creativa che si terrà alla Cartiera Papale di Ascoli Piceno dal 20 al 23 giugno prossimi. Ad idearla Edoardo Pierantozzi con i suoi collaboratori, già attivi con la Cromojet che si occupa di editoria e stampa digitale, e che da tre mesi hanno lanciato una nuova attività denominata “La Marca Umana”.
“Il workshop avrà la durata di 30 ore – spiega Pierantozzi – e permetterà ai ragazzi di sviluppare l’intero progetto innovativo di un cortometraggio, dal testo alla sceneggiatura , fino alla produzione finale dell’opera. Questo naturalmente grazie alla consulenza di professionisti ed esperti del settore: Alberto De Angelis, Daniele Castelli, Andrea Giancarli e Matteo Petrucci, con l’intervento straordinario del prof. Antonio D’Isidoro” .
Quali saranno i temi da trattare? “Quelli legati alle antiche leggende del Piceno e delle Marche – risponde il promotore del workshop – a cominciare dal Guerrin Meschino e dai racconti sulla Sibilla. Sarà un modo per stimolare la fantasia e il talento dei più giovani, per far comprendere loro come nascono serie tv e film, ma anche per recuperare la memoria storica di questi racconti “perduti”, per poi arrivare ad un prodotto finito che sarà utile per valorizzare il patrimonio turistico, naturale e artistico delle nostre terre. ”
Il cortometraggio che al termine dell’iniziativa verrà realizzato, sarà poi presentato in un nuovo Festival Internazionale di Cortometraggi che si terrà ad Ascoli. Pierantozzi ed i suoi collaboratori, che già hanno stampato e pubblicato diversi volumi con la Cromojet, azienda nata nel 2014, rappresentano quanto di meglio le giovani generazioni preparate e competenti del Piceno possono offrire alla comunità locale per uscire dalla crisi che l’attanaglia da tempo, e che è stata aggravata anche dagli eventi sismici del 2016. Puntando sulla valorizzazione di quel capitale umano che fonda sulla conoscenza e sul talento la propria capacità di creare nuovo sviluppo economico, innovativo, moderno e stabile.
Insomma, al contrario di come molti pensano, con la cultura si mangia. E si può mangiare tanto se quella cultura si coniuga con marketing, promozione, turismo, accoglienza e servizi. Senza scomodare Matera, capitale europea 2019 e mèta in questi mesi di turisti da tutto il mondo, o altri casi clamorosi in giro per l’Italia, se Ascoli e il suo comprensorio sapessero mettere a frutto solo una parte dell’enorme ricchezza artistica e paesaggistica ereditata dagli antichi e dalla Natura, potrebbero vivere e prosperare senza industrie e senza inquinamento. Ma occorre cambiare marcia.