Ascoli.- La riapertura del Museo Diocesano di Ascoli lunedì 3 luglio alle ore 10- dopo il terremoto, la pandemia e un lungo iter di interventi e restauri al palazzo vescovile costituisce un evento di grande rilevanza culturale per la città e il comprensorio piceno.
Pregevolissime opere di pittura scultura e argenteria databili tra il XIII e il XX secolo, sono restituite alla pubblica fruizione attraverso un allestimento che si snoda in ambienti di grande suggestione passando da 5 a 14 sale espositive.
“Il Vescovo Mons. Gianpiero Palmieri, poco dopo il suo arrivo ad Ascoli – afferma la Diocesi – ha intuito subito l’importanza e il potenziale della raccolta di arte e fede e accogliendo gli indirizzi in materia espressi dalla Santa Sede, si è immediatamente attivato per la riapertura in una prospettiva pastorale e catechetica dell’arte sacra intesa non nella mera raccolta di “pezzi da museo” ma in beni culturali ecclesiastici “vivi” che anche se per motivi di sicurezza, di fruizione vengono a trovarsi in un contesto diverso da quello per cui sono nati, tuttavia non devono cessare di esercitare la loro funzione di segni della Fede e di stimolo e ispirazione per le nuove generazioni dei credenti, quali segni di un’ identità antica e di una speranza sempre nuova.”
Il Vescovo Palmieri ha chiamato da Roma a prestare il proprio servizio in qualità di direttore il Dott. Marco Lattanzi, che porterà la sua esperienza di funzionario del Ministero della Cultura. Preziosa anche la collaborazione del Prof. Michele Picciolo, già docente presso il Liceo Artistico di Ascoli Piceno, che ha curato l’allestimento con cui il museo si mostrerà ai visitatori.
Gli operatori che accoglieranno i visitatori nel Museo sono formati dal “Corso di formazione per volontari dei beni culturali ecclesiastici” organizzato fin dal 2003 dall’Ufficio Arte Sacra e Beni Culturali della diocesi di Ascoli Piceno.
foto : Mons. Palmieri