Ancona 2 aprile.- “La proposta di legge del consigliere regionale della “Lega Per Salvini Premier“ sulle risorse del credito alle imprese, va bocciata dalla Commissione Attività Produttive della Regione Marche.” Lo affermano le associazioni di rappresentanza Cna e Confartigianato Marche.
Una proposta di legge regionale, quella di Carloni, che sarà discussa venerdì 3 aprile dalla Commissione Attività Produttive. Si tratta della proposta fatta di soli quattro articoli, per rimuovere il tetto minimo di 150 mila euro, al di sotto del quale, il finanziamento alle imprese deve passare attraverso i Confidi che si fanno garanti presso le banche. Carloni chiede di derogare a questa disposizione “perché” sostiene “altrimenti le imprese marchigiane non potranno accedere ai crediti previsti del Decreto CuraItalia.
“Sostenere che” affermano Cna e Cgia Marche “se non passa la sua proposta in Commissione, le imprese perderanno i soldi stanziati dal Governo è falso e significa fare terrorismo sulla pelle di artigiani e imprenditori marchigiani e non fare gli interessi del sistema produttivo marchigiano. Unici interessi che difende Carloni sono quelli del sistema bancario che potrebbe rilasciare credito ai clienti ritenuti insindacabilmente ed unilateralmente più solidi e affidabili, lasciando ai Confidi quelli più problematici e bisognosi di sostegno , immaginiamo adesso quanti e quali in questa grave situazione, perché in forte crisi di liquidità e incerti sul futuro delle loro aziende. Questo – precisano le associazioni artigiane – è lo scenario nel quale si colloca il blitz di Carloni con questa proposta di legge, cavalcando in modo artificioso i legittimi argomenti della mancanza di liquidità delle imprese e della necessità di far arrivare loro i soldi il più presto possibile in una situazione drammatica come quella attuale. Proprio questo è il ruolo dei Confidi che, al contrario di quello che propone Carloni, dovrebbero essere rafforzati, potenziando la loro dotazione finanziaria con le risorse stanziate dal Governo e con le risorse aggiuntive della Regione, da reperire anche tra i residui di Bilancio e le somme non utilizzate.”
“Al contrario di quanto sostiene Carloni “puntualizzano Confartigianato e Cna “proprio la battaglia delle associazioni per introdurre il tetto dei 150 mila euro per l’esclusiva operatività dei Confidi e l’accoglimento della Regione Marche di questa norma, ha permesso alle micro e piccole imprese marchigiane di ottenere dalle banche quel credito che, altrimenti, sarebbe stato loro negato.