Pesaro- “La notizia apparsa questa mattina sulle colonne di un quotidiano locale “Non potete toglierci la Stroke Unit al Santa Croce faremo le barricate” non ha alcun fondamento. ” Lo precisa una nota dell’Ast PU.
“Non ci sono atti di programmazione e non si è mai paventata la possibilità di spostare la struttura in altra sede, tanto meno presso la struttura all’ospedale San Salvatore di Pesaro”.
La Stroke Unit è presente nel reparto di Medicina del Santa Croce di Fano dal 2008 è un punto di riferimento per la sanità provinciale ed è dotata di percorsi specifici e ottimizzati per il trattamento dell’ictus e proprio per la Stroke di Fano. Una struttura che proprio in questi giorni, ha ricevuto la conferma del prestigioso riconoscimento come ‘Centro Platinum’ destinato alle strutture che nel mondo sono dotate di percorsi specifici e ottimizzati per il trattamento dell’ictus, già ricevuto lo scorso anno.
“Un riconoscimento – aggiunge il Direttore Generale Ast PU Nadia Storti – che premia l’organizzazione e il lavoro di squadra, la multi professionalità in un’ottica di presa in carico globale del percorso clinico e di cura del paziente con ictus. Un percorso organizzativo e di rete che porta benefici concreti per la qualità di vita futura dei nostri pazienti”.
L’ultimo riconoscimento si riferisce ai primi due trimestri del 2023. La Stroke Unit provinciale ha trattato oltre 100 ictus acuti da inizio anno, eseguendo 57 fibrinolisi sistemiche ed inviando 14 pazienti presso l’AOU delle Marche per eseguire la procedura di trombectomia meccanica.
“I dati censiti dal nostro centro – spiega il Direttore dell’Unità Operativa Samuele Bedetta – hanno registrato che il 75 per cento dei pazienti è stato trattato in meno di 60 minuti dall’arrivo in Pronto Soccorso ed il 18 per cento sono stati presi in carico dopo meno di 45 minuti. Considerando che ogni 15 minuti di ritardo si aumenta del 4% il rischio di emorragia cerebrale, di morte o di disabilità residua, un trattamento tempestivo permette di salvare un maggior numero di vite e di ridurre molte delle disabilità che possono seguire ad un evento così complesso come l’ictus ischemico. Numeri che dimostrano il grande lavoro organizzativo e di sinergia tra le strutture coinvolte. Un’attività di squadra che comprende tutte le figure coinvolte nella gestione dell’ictus dagli operatori del 118, al Pronto Soccorso, dalle unità operative della Diagnostica per Immagini, alla Fisiatria, dalla Rianimazione alla Cardiologia”.