Roma.- ” Abbiamo convenuto nella necessità di diminuire l’impatto dei cantieri, cercando di evitare la congestione sulla rete, anche aumentando ove possibile le lavorazioni notturne e differendo gli interventi.” Così il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, al termine dell’incontro sulle criticità dell’A14 tenutosi questa mattina a Roma con il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e ad altri.
“Fondamentale per pianificare i cantieri sarà il meccanismo di coordinamento previsto, con il quale MIT e Regioni potranno discutere anche dell’eventuale rimodulazione delle opere, valutandone l’impatto. La sicurezza del tratto autostradale – aggiunge Acquaroli- deve passare anche attraverso l’ammodernamento della rete. Il nostro impegno resta quello di garantire il minor impatto per automobilisti e autotrasportatori e per le comunità locali”.
Queste le nuove promesse della classe politica sulle sicurezza dell’A14 nel tratto sud marchigiano, dove l’ultima tragedia di sabato scorso ha provocato tre morti, di cui due bambini. Nel frattempo la situazione resta però la stessa. E chissà per quanti mesi ancora. La terza corsia e gli interventi strutturali restano per il momento un miraggio. E così le condizioni di pericolo restano immutate specie nella zona delle gallerie tra Pedaso e San Benedetto. Così rischiose che alcuni operatori economici hanno cominciato a dire di chiudere il tratto in questione, almeno fino a quando i lavori di adeguamento attuali saranno terminati. Un’ipotesi che ovviamente non ha trovato alcun sostegno. Quanti incidenti mortali dovranno ancora verificarsi prima che si attuino delle scelte serie, risolutive, degne di un Paese civile e moderno ? mt
