Autotrasportatori a confronto con Ricci, vicepresidente Trasporti UE

Pesaro – Le imprese di autotrasporto di fronte a sfide importanti come la transizione ecologica, il trasporto intermodale, l’adeguamento tecnologico, la concorrenza.

Una vera e propria rivoluzione alle quale le imprese dovranno prepararsi. E la sfida non è semplice, soprattutto per le piccole imprese del settore del trasporto e magazzinaggio che nella regione Marche sono il 63,9% del totale, con il record in provincia di Pesaro e Urbino: 73,8% contro una media nazionale che si attesta al 51,6%.

Nella provincia di Pesaro e Urbino le imprese attive complessive del settore trasporti e magazzinaggio pesano per il 2,9% sul totale imprese; nelle Marche la loro incidenza è più bassa (2,4%); in Italia è pari al 2,8%.

Dati che saranno analizzati e discussi nel corso di un incontro organizzato da CNA-Fita Marche a Pesaro, sabato 19 ottobre (ore 10.30), nella sede CNA di Pesaro 1 (via Mameli 90) titolo “Transizione ecologica e Trasporto intermodale“.

Matteo Ricci

Gli autotrasportatori incontreranno l’europarlamentare Matteo Ricci, vice presidente della Commissione per i Trasporti e il Turismo. All’incontro sarà presente anche Matteo Fabbri, referente nazionale per il trasporto in Europa di CNA-Fita.

“La transizione verso un trasporto sostenibile – dice il presidente di CNA-Fita Marche, Roberto Grazioli – deve avvenire in maniera graduale, fornendo agli operatori del settore dell’autotrasporto strumenti adeguati che tengano conto dei diversi tasselli della filiera (produzione, componentistica, autoriparazione); va in particolare assicurato il necessario sostegno agli investimenti sia in termini di rinnovo del parco veicolare, sia nel campo delle linee di produzione e assistenza che con riferimento alla formazione e riqualificazione del personale”.

Anche per il responsabile regionale Riccardo Battisti “La sfida della transizione verso un trasporto più pulito è importante ma va condotta con adeguati strumenti economici per evitare che pesi tutto sulle spalle delle imprese. E se prendiamo l’esempio di questi giorni, con l’aumento delle accise sul gasolio, partiamo già con il piede sbagliato”.

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