San Benedetto del T. (Ap).- Un progetto sicuramente diverso da quello presentato lo scorso novembre dall’archistar Guido Canali. Alla vigilia del consiglio comunale aperto dedicato al Ballarin e in programma per sabato 1 aprile presso il Comune di San Benedetto, si è sieri la Commissione lavori pubblici per visionare il progetto stilato dal professionista parmense.
Un elaborato che Canali ha realizzato solo per quanto riguarda metà campo, mentre la restante metà è stata stilata su una proiezione degli uffici comunali.
Ma cosa si prevede? Innanzitutto la demolizione della curva sud, che la tifoseria aveva chiesto a gran voce di mantenere, ma da ulteriori approfondimenti sarebbero emersi problemi strutturali che di fronte alla sismicità riconosciuta alla città di San Benedetto avrebbe portato a preferire la demolizione.
Il progetto prevede un parco urbano dove sia le due curve che le tribune verranno abbattute, lasciando il muro ovest che è vincolato dalla Soprintendenza. Il tutto arredato da pergolati e tanto verde, mantenendo l’attuale viabilità inalterata. La curva sud una volta abbattuta lascerà spazio a un padiglione con sale multifunzionali per attività sociali e salotti urbani per relazionarsi e ci sarà spazio anche per un museo multimediale sulla storia sportiva di San Benedetto, oltre a una duna con essenze arboree.
A est una struttura con sezione circolare intorno e un pergolato trasparente con rampicanti e sopra un terrazzo, mentre in via Marchegiani si cercherà di recuperare qualche parcheggio.
A nord troverà spazio l’area sosta e una recinzione trasparente da cui si potrà accedere, fino ad arrivare in via Morosini con un corridoio quindi la tribuna nord sarà demolita e rinverdita con il prato. Il muro a ovest rinforzato con un terrapieno, ci sarà un impianto fotovoltaico e un’illuminazione soft con vialetti non pergolati. Quindi si riconosce la mano dell’archistar parmense con l’impiego di piante ed essenze.
Da parte della politica non sono mancate polemiche rispetto al fatto che l’attuale progetto preliminare firmato da Canali si distacchi di molto dal progetto presentato lo scorso novembre all’Auditorium. C’è stato spazio anche per battute sul fatto che si tratta di una progettazione a metà, almeno quella realizzata da Canali e qualcuno ha ironizzato dicendo che non sarà un “Canali ma un Canaletto”.
Tra l’altro nel corso della riunione di ieri sera è stato vietato riprodurre fotograficamente i rendering proprio al fine di non inficiare la gara. I tecnici hanno cercato di chiarire anche il giallo sorto intorno al contratto firmato, il dubbio era se fosse stato siglato il 13 o il 15 marzo, ma il dirigente dell’urbanistica Giorgio Giantomassi ha spiegato che dopo una prima firma avvenuta il 13 marzo l’archistar aveva apportato dei correttivi da qui la nuova stesura e la nuova firma apposta due giorni dopo.
Ora la parola passa ai cittadini e ai tifosi che sabato, a partire dalle 9, potranno intervenire e dire la loro in merito al futuro del Ballarin del corso del consiglio aperto.
Alessandra Clementi