Beko Comunanza, appello per la “Zona Economica Speciale”

Comunanza (Ap).- “La Regione Marche e il Governo che siederanno al tavolo delle negoziazioni con la Beko Europe non possono ignorare che lo stabilimento di Comunanza è il polmone industriale dell’entroterra, essenziale alla nostra sopravvivenza. Le istituzioni non possono permettersi di accettare passi indietro sul sito locale, e per fare questo occorrono interventi forti, che diano certezza al superamento di un periodo congiunturale e rilanci nuovi investimenti sul territorio di Comunanza”.

L’appello è dell’Amministrazione comunale di Comunanza, impegnata per affrontare la questione di una fabbrica che ha fatto la storia dell’area dei Monti Sibillini.

Il sito comunanzese contava 1.000 dipendenti ai tempi dei Merloni, poi ridotti a 590 dal 2014 con Whirpool, oggi asciugato a 332 dipendenti, provenienti da 40 paesi, 3 provincie e 2 comunità montane montane (quella del tronto e quella dei Sibillini).

La stima dei lavoratori interessati dallo stabilimento sale se si contano le imprese dell’indotto sparse su questo vasto territorio, che hanno fatto di Comunanza – insieme allo stabilimento oggi Beko Europe – il terzo polo industriale della provincia di Ascoli Piceno. Infatti, quello che nel 1972 nacque come lo stabilimento Merloni elettrodomestici, oggi Beko Europe, ha trasformato l’economia dei paesi dell’entroterra, perché oltre a portare lavoro, ha portato mentalità imprenditoriale e manageriale, formando un indotto del bianco importante e resiliente.

Comunanza

“La questione dello stabilimento Beko Europe – dichiara il Comune locale- è dunque una questione di rilevanza territoriale, regionale e nazionale, soprattutto se a tali dati – molti dei quali ancora in fase di elaborazione – si aggiunge il contesto dello spopolamento e dell’energica ricostruzione post-sisma. Non occorre leggere l’articolo del sole24 ore di ieri per sapere del forte spopolamento in atto dopo il terremoto nelle aree interne del piceno, e permettere operazioni che possano portare ad un indebolimento del tessuto lavorativo e industriale vorrebbe dire vanificare gli investimenti della struttura commissariale guidata dal Senatore Guido Castelli che insistono sul nostro paese e sul nostro territorio.”

La Regione e il Governo dunque, al prossimo tavolo del negoziato non “accettare passi indietro sul sito di Comunanza” ed anzi devono fare in modo di trovare “soluzioni ambiziose – come ad esempio la creazione di una Zona Economica Speciale (zes) – che siano rappresentative di tutti i lavoratori e cittadini che oggi più che mai hanno bisogno di sostegno e risposte dalla politica.”

 

 

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