Ancona .-‘Cupramontana un esempio virtuoso di riconversione di un bene confiscato alla mafia. Ho voluto fortemente essere presente all’incontro di venerdì perché ho molto sentito parlare di Podere Tufi, anche come garante, ed era giunto il momento di vederlo di persona. Confermo che si tratta di un positivo percorso di legalità che si è trasformato in un percorso virtuoso. Quello che ci fa sentire liberi è il rispetto delle regole».
Ad affermarlo è Antonio D’Acunto, prefetto di Ancona e responsabile dei beni confiscati alla criminalità organizzata, che ha visitato il Podere Tufi e ha partecipato al convegno “Le Marche e le mafie: nuove frontiere per la criminalità organizzata”.
Il Podere Tufi è un bene confiscato a Enrico Nicoletti tesoriere della Banda della Magliana, che il Comune di Cupramontana ha contribuito a trasformare, nell’arco di più amministrazioni comunali, in una comunità alloggio che ospita fino ad un massimo di tredici utenti con disagio psicologico. «Da simbolo della criminalità organizzata a simbolo del riscatto: da Cupramontana dobbiamo imparare come si fa a rendere realtà una trasformazione del genere», ha detto Daniele Paci, Sostituto Procuratore di Ancona.
«Il Podere Tufi è l’esempio di una bella Italia in cui vi è un lavoro in sinergia tra Stato, comuni e cooperative. Sono molto orgoglioso del lavoro che è stato svolto e portato avanti nel tempo anche da amministrazioni diverse.
Il 29 ottobre 2002 il Podere Tufi è stato acquisito con un provvedimento dell’agenzia del demanio direzione beni sequestrati e confiscati nel patrimonio indisponibile del Comune per finalità sociali e istituzionali – ha affermato Luigi Cerioni, sindaco di Cupramontana – Il progetto di una comunità alloggio è stato approvato nel 2008 e nel 2009 è stato erogato il contributo UNRRA di 200mila euro.
Al contributo si aggiunge un mutuo Cassa depositi e prestiti di altrettanti 200mila euro: le cui rate sono state pagate da Vivicare Cooperativa Sociale con la quale, nel 2009, è stato stipulato accordo di comodato d’uso gratuito. La consegna dell’immobile è avvenuta cinque anni fa, esattamente il 24 luglio 2014. Il 9 maggio 2019 con la Vivicare è inoltre stato stipulato ulteriore accordo di collaborazione che vede gli ospiti della comunità impegnati nella cura del centro storico di Cupramontana. In comunità l’impegno dei ragazzi è inoltre tangibile anche nel lavoro agricolo sui 2,80 ettari di terreno circostante l’alloggio».
Durante il partecipato convegno organizzato da Libera hanno partecipato volontari dell’associazione di don Ciotti.