Pesro – Giuseppe Paolini, presidente della Provincia di Pesaro tuona in sala Pierangeli sulle ultime evoluzioni del caso crediti superbonus.
L’occasione è il convegno organizzato dalla Cna «Appalti pubblici, tra difficoltà normative e nuova disciplina» che tra burocrazia, incompiute e rincari mette intorno al tavolo sindaci, consiglieri regionali e operatori di settore. «Sono esterrefatto», attacca il presidente della Provincia.
«Apprendo oggi che il Governo starebbe varando lo stop all’acquisizione dei crediti fiscali incagliati da parte degli enti pubblici. Forse non si è capito che la situazione è critica per cittadini e piccole imprese, che rischiano seriamente di saltare per aria».
Il presidente tira dritto: «Di sicuro ci faremo sentire. Se uno Stato non riesce ad ottemperare a una sua stessa legge, poi non può mettere in difficoltà famiglie, lavoratori e aziende. Non si può dare l’illusione di risolvere alcune problematiche e dopo chiudere i cassetti».
Quindi: «Noi andremo avanti, nella speranza di riuscire a trovare una soluzione a queste enorme vicenda che sta interessando il nostro territorio come tutto il Paese». Anche perché, aggiunge il presidente, «chi ci rimette non è il big dell’edilizia. Parliamo di piccoli artigiani che lavorano dalla mattina alla sera e non sanno più come tirare avanti senza liquidità».
L’antefatto: «Seguendo la scia della Provincia di Treviso – evidenzia Paolini – anche per Pesaro e Urbino abbiamo proposto l’acquisto di crediti del superbonus 110 per cento dalle banche (due milioni all’anno per dieci anni), valutando la nostra capienza annua di oneri fiscali. A patto che le banche con i cassetti liberati dal nostro intervento si impegnassero poi a riacquistare immediatamente i crediti da imprese e famiglie». Sulla stessa lunghezza d’onda si erano poi mosse altre Regioni e Comuni (tra cui quello di Pesaro): «Sappiamo che anche la Regione Marche avrebbe voluto aderire a questa iniziativa. Noi pensiamo sia un modo per aiutare persone in difficoltà».